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  • La  sala del congresso Uea

03/07/2019 IL NUOVO WELFARE PROTAGONISTA AL CONGRESSO UEA

Dalle polizze ai bisogni di protezione. E' questo il passaggio che l'Unione Europea Assicuratori ha messo al centro del suo 46esimo congresso nazionale  (nella foto​), svoltosi a Matera e dedicato al welfare e al suo nuovo ruolo, alla luce dei cambiamenti sociali, demografici e tecnologici avvenuti negli ultimi anni.

Proprio a crisi delle nascite, disoccupazione e arretramento dello stato sociale è stato dedicato l'intervento di apertura, del delegato distrettuale Giuseppe Tancredi, che ha sottolineato le disparità sociali create da questa situazione. Con una conseguenza: sempre più persone rinuncianio alle cure.

 

Più sanità a carico delle famiglie

Nel dettaglio, ha aggiunto Enea Dallaglio, amministratore delegato di Innovation Team (gruppo Mbs consulting), la spesa sociale a carico delle famiglie è cresciuta del 7% (la media è di 5.600 euro, pari al 18,6% del reddito netto). Ma, ha aggiunto, “non possiamo guardare il welfare solo in termini di “ritirata” del pubblico. I nuovi consumi sono lo specchio di una trasformazione sociale di grandi proporzioni e portano all’emergere di nuovi bisogni. Oggi quattro famiglie su dieci sono monocomponente o con un genitore solo: ciò espande enormemente la domanda familiare di servizi che non appartengono alla gamma tradizionale delle prestazioni pubbliche. Inoltre è in corso un cambiamento senza precedenti degli stili di esistenza, centrato sui valori della salute e della qualità della vita, che genera una crescita impetuosa della domanda di servizi di prevenzione”.

La trasformazione, ha perciò sostenuto Luca Cattani, ricercatore del dipartimento di Scienze economiche dell'università di Modena e Reggio Emilia, richiede anche nuove professionalità: a questo proposito, ha ricordato che le nuove tecnologie contribuiscono spesso alla riduzione di posti di lavoro, ma anche alla creazione di nuovi. E, ha aggiunto Anna Moles, ricercatrice Ibcn-Cnr e direttrice scientifica di Genomnia, hanno già influenzato in maniera determinante la ricerca scientifica. Sviluppando, per esempio, il campo della medicina personalizzata, cioè la “possibilità di identificare la vulnerabilità di una singola persona alle malattie comuni, misurarne il livello di rischio, personalizzare la terapia in base alla costituzione genetica e offrire nuove opzioni terapeutiche basate sulla interazione dei farmaci con nuovi bersagli molecolari”.

 

Il ruolo dell'agente

Come deve comportarsi l'intermediario assicurativo in questi nuovi scenari? “Noi agenti", ha risposto Roberto Conforti, presidente di Uea, "dobbiamo farci promotori di un'evoluzione del nostro ruolo, da venditori di polizze a gestori dei rischi e dei bisogni di protezione di individui e famiglie. La differenza, per i cittadini, la farà la nostra capacità di stimolare le compagnie a evolvere in termini di prodotti e servizi, ma soprattutto di proporre agli assicurati una visione olistica, globale, del concetto di salute e delle esigenze correlate. E tutto questo, ricordo ai colleghi, è semplicemente un obbligo. La Idd ci impone, infatti, di individuare i bisogni (espressi e non) delle persone e di cercare soluzioni che rispondano al loro migliore interesse. In sostanza ci chiede di esercitare attivamente il nostro, insostituibile, ruolo sociale”.

Enrico Levaggi

https://www.uea.it