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31/03/2022 TORNA A CRESCERE IL VOLUME DEI PREMI

Il settore assicurativo ha chiuso il 2021 in crescita. Lo evidenzia l'Ania nella sua comunicazione dei dati annuali, sulla base delle informazioni fornite anticipatamente (e quindi ancora non definitive) dalle compagnie.

In particolare, il volume premi raccolti totali ha chiuso l'anno con una raccolta complessiva oltre 140 miliardi, con una crescita del 3,8%. Il settore ha quindi invertito il risultato 2020, in calo (-3,9%) a causa del Covid. Positivi il business dei premi vita (+4,5%), e danni non Rc auto (+5,6%), che hanno permesso al settore di compensare quanto era stato perso nell'esercizio precedente.

Unica nota negativa, la Rca (comparto con un forte peso nei danni), che ha archiviato l'anno a -4,5% e ha portato la crescita dei danni totali a un meno incisivo 1,8%.

L’incidenza dei premi totali sul Pil registra invece un decremento e si attesta al 7,9%. Nel settore del risparmio, anche per il 2021, le polizze vita si confermano un investimento importante per le famiglie, e come nel 2020 rappresentano circa il 18% delle loro attività finanziarie (elaborazioni Ania su dati trimestrali della Banca d’Italia).

Le rappresentanze di imprese europee in regime di stabilimento sono invece cresciute del +20% (+35% il vita, quasi +10% i danni). Con un volume premi di 9 miliardi, queste società incidono per circa il 6% della raccolta premi totale.

Le compagnie che operano in libera prestazione di servizi parte di gruppi assicurativi Ivass che hanno aderito alla rilevazione (quasi tutte), hanno raggiunto 12,8 miliardi di premi (esclusivamente di ramo III, linked), con un +42,1% rispetto all'anno prima.
 

Il vita. Nel vita, le compagnie italiane e le rappresentanze di imprese extra europee hanno sfiorato i 106 miliardi (che, come detto, equivalgono a una crescita del 4,5%) recuperando il -4,4% dell'anno prima. L'incremento dipende solo dalle polizze di ramo III (linked), che hanno archiviato l'esercizio a +35%, a quasi 40 miliardi.

A influire sul risultato è il recupero generalizzato dei mercati finanziari e borsistici, che si sono portati su valori anche superiori a quelli pre-crisi.

Calano, invece, gli altri comparti: particolarmente, il ramo I (vita umana) ha chiuso a -5,2%, a oltre 62 miliardi, e il V (capitalizzazione) a -36,7% (con un volume poco oltre 1 miliardo), entrambi colpiti dai tassi di interesse bassi o negativi e dalla crescita dell'inflazione.

Decremento anche per il ramo IV (malattia, -2,2% e un volume di appena 178 milioni) e il VI (fondi pensione, -38,8% a 2,4 miliardi). I due comparti, però, incidono poco sul volume complessivo.

E' invece proseguito lo sviluppo dei multiramo, che combina il I e il III: raccolti infatti 53,6 miliardi, che rappresentano oltre la metà dei premi vita e sono cresciuti del 43,3%. Questi numeri si riferiscono per il 64% alle polizze di ramo I (come nel 2020) e per il 36% al III.

L’incidenza della raccolta vita totale sul Pil è calata dal 6,1% al 5,9%.

I premi delle rappresentanze di imprese europee in regime di stabilimento sono invece saliti del 35,2%, a 4,1 miliardi, grazie al +56,9% del ramo III; le compagnie in Lps, che raccolgono solo in quest'ultimo comparto, sono invece cresciute del 42,1%, a quasi 12,8 miliardi.

 

... e i danni. Il +1,8% dei rami danni, a 34,1 miliardi, ha riportato la raccolta ai livelli del 2019. Ma, come già detto, il non Rc auto ha contribuito con un +5,6%, mentre il comparto principe dell'assicurazione italiana è calato ancora (-4,5%). La responsabilità è dei premi medi (-5,7%), la cui influenza è stata solo parzialmente compensata dalla crescita delle vetture assicurate (+1% circa).

La discesa del premio medio dipende sia da scelte tariffarie, che hanno riconosciuto l’evidenza tecnica di una calo dei sinistri, sia della pressione competitiva tra le compagnie. Il risultato si inserisce in un trend decennale di variazione negativa o nulla del premio medio praticato, che dal 2011 al 2021 ha portato a un calo del volume premi di quasi 6 miliardi in valore assoluto (di cui quasi 1,5 solo nel biennio 2020-2021) e del 35% in percentuale (circa -10% nei due anni).

Gli altri danni invece sono stati influenzati dal clima economico generale e da una maggiore innovazione da parte delle compagnie. Il +5,6% raggiunto è la combinazione della crescita di incendio (+5,7%), altri danni ai beni (+6,3%), corpi veicoli terrestri (+6,5%), tutela legale (+7,7%), credito e cauzione (+11,5%), infortuni (+3,4%), trasporti (+5%), Rc generale (+5,2%), malattia (+5,4%), perdite pecuniarie (+5,5%) e assistenza (+5,6%).

La raccolta danni sul pil è dell'1,9%, appena inferiore al 2020.

Diverso il mix per le rappresentanze di compagnie con sede legale nei paesi europei, che hanno raggiunto 4,9 miliardi (+15% circa) nella Rc auto e una variazione, pur positiva, meno marcata per gli altri danni (+8,9%). In particolare, la Rc generale, la cui raccolta da parte di queste compagnie è quasi un terzo del totale, è salita del 3,4%. Più ampia, ma meno incisiva, la crescita di infortuni (448 milioni, +7,8%), altri danni ai beni (485 milioni, +22,7%) e credito (553 milioni, +15,1%).


In allegato, i dati provvisori completi registrati nel 2021 dal settore assicurativo (fonte: Ania)