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20/04/2022 SALUTE: ANCORA POCA PREVENZIONE

Un italiano su due inizia a interessarsi della sua salute solo quando è malato. Rimandando le visite mediche se il problema è di poco conto Lo afferma l'ultima edizione dell'Osservatorio Sanità realizzato da Unisalute in collaborazione con Nomisma.

Più nel dettaglio, è il 48% a prendersi carico della propria situazione clinica solo quando insorge un disturbo e il 46% a rimandare i controlli in caso di patologie trascurabili; qualcuno (il 13%) afferma che preferisce fare meno visite possibile. Non per niente, solo il 33% effettua controlli regolari per tenere sotto controllo lo stato di salute, e il 54% non ha mai consultato un dermatologo per la valutazione dei nei - esame questo di grande importanza.

L'atteggiamento, già poco incline ai controlli medici, si è ulteriormente consolidato con il Covid: dall'esplosione del coronavirus, è stato annullato il 20% dei controlli e rinviato il 29%; in sei casi su dieci, la decisione è stata presa dal paziente.

A subire più rinvii o annullamenti, le analisi del sangue, cancellate o posposte nel 24% dei casi. La pandemia ha avuto impatti anche su visite dermatologiche (nel 17% dei casi) o cardiologiche (14%).

Le motivazioni sono abbastanza intuibili: l'esigenza di evitare strutture sanitarie per timore di contagi (21%) e allungamento dei tempi a causa del Covid. Nonostante i timori e le difficoltà, nell'ultimo anno l'83% degli assistiti si è recato almeno una volta dal medico di base.