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  • Antonella Comes

07/10/2025 MOBILITÀ CONDIVISA, LE ASSICURAZIONI FRENANO LO SVILUPPO?

Più domanda, meno offerta. E' la situazione del mercato italiano della mobilità condivisa secondo ilRapporto Nazionale sulla Sharing Mobility, promosso da due ministeri (Ambiente e Sicurezza Energetica e Infrastrutture e Trasporti) e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

I noleggi di auto, biciclette, scooter e monopattini condivisi, dice l'inchiesta, raggiungeranno quota 60 milioni a fine 2025 (+20%), per un giro d’affari stimato pari a 200 milioni di euro. Tuttavia sono calati gli operatori (rispetto al 2022 a -20%), mentre 16 città hanno già abbandonato la mappa della mobilità condivisa nazionale.

 

Il ruolo delle assicurazioni. Secondo Pikyrent, operatore del settore operativo a Bari, Milano e Torino, il fenomeno dipende anche dall’assenza del mercato assicurativo nel comparto.

“Siamo davanti a una gravissima anomalia di mercato, un corto circuito che rallenta l’intero ecosistema della mobilità sostenibile”, dice Antonella Comes (nella foto), ceo di Pikyrent. “Le compagnie assicurative, quando si tratta di Rca e infortunio per veicoli immatricolati come “noleggio senza conducente”, tendono a rifiutare la copertura senza fornire dati o motivazioni che giustifichino questa scelta. Le poche che accettano di assicurare queste vetture applicano premi esorbitanti e del tutto scollegati dal rischio reale, come evidenziato dai dati dell’Osservatorio. Costi di questo livello compromettono la sostenibilità economica del settore e costringono gli operatori a rinunciare a risorse che potrebbero invece essere destinate all’espansione del servizio, alla riduzione delle tariffe o, ancora meglio, all’innovazione tecnologica del comparto”.

La situazione è diversa nel resto d'Europa, dove secondo lo studio Move to the Future di Ey e Italian Insurtech Association, il 76% delle compagnie distribuisce prodotti per la micromobilità. Mentre in Italia queste aree sono in gran parte escluse da polizze specifiche, anche se il rischio reale è marginale (0,5% del totale).

 

Le soluzioni proposte. Come ovviare a questo problema? Due le soluzioni individuate da Pilkyrent. Primo, formare una linea di business assicurativa dedicata. Secondo, dare il via a un tavolo tecnico con operatori, assicurazioni e amministrazioni per decidere standard comuni di copertura e tariffe sostenibili.

“Le assicurazioni stanno perdendo un nuovo mercato miliardario e le città rischiano di perdere un alleato della sostenibilità che possa supportarle nel raggiungimento degli obiettivi 2030, ma anche nella sfida di potenziare in un’ottica multimodale il Tpl a sostegno dei cittadini”, dice Antonella Comes. “La sharing mobility non è un rischio: è un’infrastruttura economica. Trattarla come tale è perciò anche un dovere istituzionale”