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  • Daniele Presutti

25/06/2020 DIGITALE E OMNICANALITÀ PER SOSTENERE LA RICOSTRUZIONE

Con il coronavirus, il mondo assicurativo ha perso circa il 19% di capitalizzazione rispetto al periodo che ha preceduto l'emergenza sanitaria. Come recuperare, giocando nello stesso tempo un ruolo decisivo nella ricostruzione del paese e nella realizzazione di un ecosistema per dotare i cittadini di flessibilità, resistenza e capacità di adattamento? Se n'è parlato ieri al pre-evento dell'Insurance Day 2020, denominato Assicurare la resilienza.

Un evento – naturalmente in modalità virtuale – a cui hanno partecipato vari esponenti del mondo assicurativo italiano: Maria Bianca Farina, presidente dell'Ania; Isabella Fumagalli, ceo di Bnp Paribas Cardif; Giacomo Campora, amministratore delegato di Allianz; Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua; Matteo Laterza, general manager di UnipolSai Assicurazioni; Costantino Moretti, head of international insurance del gruppo Admiral; Andrea Novelli, amministratore delegato di Poste Vita; Davide Passero, amministratore delegato di Alleanza Assicurazioni; Valerio Perinelli, direttore generale di Sace Bt; Maurizio Pescarini, amministratore delegato di Genertel e Genertel Life; Alberto Tosti, direttore generale di Sara Assicurazioni; Alberto De Santis, presidente e ceo di Oxerisk e – diciamo così - il "padrone di casa", Daniele Presutti, senior managing director, insurance lead for Europe di Accenture.

E' toccata a lui l'analisi sulla nuova realtà che le compagnie si trovano ad assicurare. “La pandemia", ha affermato Presutti, "ha provocato un grande shock globale a livello umano, sociale ed economico e ha avuto effetti significativi su tutti i settori. Ora si apre una fase nuova caratterizzata da una forte incertezza, che noi chiamiamo never normal; non sarà un semplice ritorno al mondo del pre-Covid, ma una nuova era definita da rapidi cambiamenti nelle categorie culturali, nei valori della società e nei comportamenti, in cui alle aziende viene richiesta una maggiore responsabilità sociale”.

E molto digitale. Anzi, molto più digitale, dato che – a quanto afferma una ricerca di Accenture – durante il periodo di confinamento a casa, gli assicurati hanno incrementato, e di molto, l'utilizzo dei canali self service. Dal 20% pre-crisi al 35% di adesso. Un'enormità, dato il lasso di tempo davvero limitato che è stato preso in questione. E un trend che è destinato a durare, dato che, sempre secondo Accenture, questa percentule è destinata a stabilizzarsi e consolidarsi su un 33%. Almeno per ora.

Resisteranno, però, gli intermediari tradizionali: quasi la metà delle persone (44%) continuerà a rivolgersi alle agenzie. Che, naturalmente, dovranno cambiare organizzazione, scegliendo un approccio "cliente al centro", omnicanale e fortemente digitalizzato. Un approccio "mix": rapporti umani e tecnologia.

“E’ l’innovazione a consentire di costruire quella resilienza di business e culturale necessaria per superare questo periodo e avere successo nel prossimo futuro", ha concluso Presutti. "Per lavorare in questa direzione, le principali iniziative da mettere in atto ora sono la trasformazione della curva dei costi, la pianificazione strategica basata su scenari dinamici e la riconfigurazione della propria architettura di business, con attività come la semplificazione e la digitalizzazione del business, l’integrazione di tecnologie di intelligenza artificiale nei processi  chiave e la definizione di nuovi servizi assicurativi distribuiti in modo innovativo al mercato. E’ importante lavorare alla  costruzione di modelli di servizio multicanale e all’espansione dei prodotti di protezione. Le compagnie assicurative devono, poi, investire nella creazione di una smart workforce con abilità e competenze digitali in grado di affrontare i cambiamenti e supportare la transizione al cloud, vero abilitatore di innovazione grazie alla possibilità di raccogliere dati, comportamenti e analisi”.

https://www.accenture.com/it-it