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  • reporting

09/03/2022 COMPAGNIE VITA, NECESSARIO UN REPORTING PIÙ EFFICIENTE

Rendere più efficiente e veloce il reporting finanziario. E' quanto, secondo la Emea Life Financial Modelling Survey 2021 di Willis Towers Watson, le autorità regolatorie chiedono in maniera pressante alle assicurazioni vita.

L'esigenza - prosegue lo studio condotto su 61 compagnie assicurative in 17 paesi in Europa e nel Medio Oriente - è manifestata anche dal management delle stesse compagnie: pur soddisfatte della procedura di modellizzazione finanziaria in uso, le aziende (soprattutto multinazionali) sono infatti preoccupate per le richieste di un reporting più frequente ed efficiente, e spingono quindi per adeguarsi alla richiesta del regolatore. Ma vedono tre ostacoli da superare.

In primo luogo la gestione dei costi – vale a dire: adeguarsi va bene, ma contenendo le spese.

Secondo problema, la mancanza di risorse qualificate, necessità avvertita soprattutto dalle compagnie che si servono ancora di strumenti obsoleti, carenti o di non facile manutenzione.

Infine, il miglioramento della governance e della verificabilità.

Come superare gli ostacoli? Le tecnologie di automazione (come il cloud o il software as a service) potrebbero aiutare le aziende, almeno per il 90% degli intervistati.

Lo studio ha anche evidenziato l'esigenza di ricorrere all’outsourcing dei processi valutativi, che per le compagnie saranno le aree prioritarie di miglioramento nei prossimi due anni.

“Scadenze sempre più brevi e un carico di lavoro che continua a crescere portano le compagnie assicurative a trovare nuove modalità per massimizzare i benefici delle procedure di modellizzazione finanziaria", afferma Claudia Novati, Italy life sales and practice leader di Willis Towers Watson. "Invece di ricostruire da zero il sistema, la maggior parte delle aziende potrebbe ottimizzare gli elementi migliori dei programmi già esistenti, apportando sostituzioni solamente dove necessario, e costruendo attorno a essi un processo più veloce ed efficiente”.

L'indagine "ha evidenziato numerose limitazioni interne alle compagnie che rendono difficile adottare tecnologie cloud all’avanguardia", ha aggiunto Claudia Novati. "Limitazioni che riflettono la propensione naturale alla prudenza e l’avversione al rischio nella scelta di soluzioni nuove e a volte sconosciute. Spesso spaventa meno l’utilizzo di una tecnologia ben consolidata. Il settore si trova davanti a un punto di svolta, in quanto il successo futuro dipende dalle decisioni e dalle strategie sulla tecnologia messe in atto oggi”.