CLOSE

This website uses cookies. By closing this banner or browsing the website, you agree to our use of cookies. CLOSE

  • Il logo di Swiss Re

23/03/2023 CATASTROFI NATURALI, ANCORA CONTI SALATI PER LE ASSICURAZIONI

Nel 2022, i grandi sinistri da catastrofi naturali hanno provocato 275 miliardi di dollari di danni economici contro i 270 dell'anno precedente. Lo afferma l'ultimo rapporto Sigma di Swiss Re, precisando che il conto da pagare ha sfondato, per il secondo anno consecutivo, il "muro“ dei 100 miliardi di dollari di danni coperti da assicurazione, confermando un aumento medio annuo del 5%-7% dei sinistri assicurati negli ultimi 30 anni. E stabilendo un nuovo record.

 

Le cause. Più in particolare, a causare i maggiori esborsi è stato l'uragano Ian dello scorso settembre in Florida, che ha pesato per 50-65 miliardi di dollari e si è piazzato al secondo posto tra le catastrofi naturali più costose di sempre per le assicurazioni, dopo Katrina.

A contribuire al bilancio di danni anche le grandinate in Francia (costate 5 miliardi di dollari), l'alluvione in Australia (4,3 miliardi di dollari), le tempeste Eunice, Dudley e Franklin nell'Europa nord-occidentale (oltre 4 miliardi di dollari, quasi il doppio della media del decennio precedente) e la siccità in Brasile (1 miliardo di dollari, soprattutto in mancati raccolti, principalmente di soia e mais). Completano il quadro altre calamità, tra cui le inondazioni in Sudafrica, le tempeste invernali negli Stati Uniti e le ondate di caldo anomale in Cina, nelle Americhe e in Europa.

“Purtroppo, le catastrofi naturali continuano ad aumentare sia di frequenza, sia di intensità, provocando danni sempre maggiori“, afferma Daniela D’Andrea, ceo di Swiss Re Italia. "Il settore assicurativo può svolgere un ruolo importante sia nel post, sostenendo le perdite e aiutando la ricostruzione, sia nel pre, preparando ad attutire agli effetti degli eventi avversi. C’è ancora molto da fare, in particolar modo per l’Italia. Noi siamo il paese più esposto alle calamità ma, ironicamente, siamo anche il meno protetto. Infatti da noi non è coperto dalle polizze l’87% delle perdite dovute a catastrofi naturali, mentre nel Regno Unito siamo al 25%, in Svizzera al 31%, in Francia al 47% e in Germania al 58%”

 

Il peso dell'inflazione. Come se non bastasse, ci si è messa anche l'inflazione, che ha raggiunto una media del 7% nelle economie avanzate e del 9% in quelle emergenti. E che ha fatto crescere il valore di edifici, veicoli e altri beni assicurabili, incrementando così i risarcimenti per danni.

"La tempesta economica non è finita e l’aumento dei tassi di interesse potrebbe continuare a spingere l’onda dell’inflazione", dice Jérôme Jean Haegeli, group chief economist di Swiss Re. "Questo significa maggiori costi di finanziamento; di conseguenza, è possibile che il settore assicurativo resti più cauto nell’allocazione del capitale per una serie di ragioni, tra cui le perdite riscontrate e nuove valutazioni sui rischi. Poiché maggiori esposizioni si contrappongono a una ridotta propensione al rischio, riteniamo infine probabile che continuino il trend di prezzi crescenti, un incremento delle riserve e la tendenza a una stretta per ciò che riguarda termini e condizioni".