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  • Il logo di Vittoria Hub

03/07/2020 CALL FOR IDEAS, VITTORIA HUB SCEGLIE LE DIECI START UP

Vittoria hub apre la terza fase della sua Call for ideas per le start up. Dopo aver “tagliato il nastro” e lanciato l'iniziativa lo scorso novembre e chiuso le iscrizioni a fine febbraio, l'incubatore insurtech di Vittoria assicurazioni basato sull'open innovation ha selezionato le dieci giovani aziende (su 140 candidate) che seguiranno il programma di sviluppo. Dall'idea al time to market, con tre parole chiave: incubation, adoption e acceleration. Contemporaneamente, l'hub ha anche inaugurato gli spazi in cui lavorerà con le start up.

Il processo di selezione, come è facile comprendere dalle date che hanno scandito la roadmap dell'iniziativa, è avvenuto completamente in epoca Covid: “in un momento così complesso e difficile, Vittoria Assicurazioni vuole lanciare un forte messaggio di continuità", ha detto Cesare Caldarelli, ceo di Vittoria Assicurazioni. Con l'auspicio che le start up vincitrici possano avere un "impatto positivo su tutto il mondo assicurativo" e, a cascata, su "persone, imprese e il sistema paese”.

 

Le vincitrici

Ma quali sono le start up che parteciperanno al programma di incubazione e accelerazione? Premessa: Vittoria hub ne ha scelte tre che si occupano della persona, una per la casa, quattro dedicate alla mobilità, una che lavora nell'ambito dell'azienda connessa e una che opera su tutti questi ecosistemi.

Partiamo dal primo gruppo, che comprende: Medea, soluzione di teleconsulto e telemedicina dedicata alle prestazioni sanitarie poli specialistiche, MedicalBox, piattaforma di interconnessione tra cittadini e strutture per la ricerca e l’acquisto di prestazioni sanitarie e VillageCare, soluzione che punta a sostenere i caregiver.

Alla casa si dedica invece Ernesto, marketplace dei professionisti per l'abitazione (come idraulici, elettricisti, manutentori, imbianchini e muratori).

Di mobilità si occupano Hlpy, società di servizi di assistenza digitale agli autoveicoli; Maioun, general ledger blockchain per biciclette con possibilità di rintraccciarle con internet delle cose e marchiatura, e impiego di intelligenza artificiale per riconoscerle su su siti e-commerce (in fase di completamento); Movalyse, che ha realizzato Vigo, apparato Iot e portale/app software per i motociclisti (antifurto, assistenza sinistri, mototurismo e community); SaveBiking, app per i ciclisti, che registra i percorsi e converte i chilometri in punti, e i punti in voucher con sconti assicurativi o sugli e-commerce delle due ruote.

CyberAngels è invece l'unica start up del gruppo "azienda connessa": si tratta di una rete di operatori informatici strutturata per fornire cyber risk assessment alle Pmi e assistenza telefonica per rimediare agli attacchi.

Chiude il drappello Lokky, broker assicurativo digitale italiano che serve microimprese, artigiani, commercianti e professionisti: la sua specializzazione è profilare i clienti mediante un algoritmo realizzato per fornire input per il risk assessment e la personalizzazione delle polizze, sia dal punto di vista del prezzo, sia delle garanzie.

 

Un nuovo Rinascimento?

La fase operativa, dunque, è partita. Con un nuovo messaggio, che si è aggiunto a quello originario dell'iniziativa: se prima del Covid si comprendeva quanto il modello insurtech e l'approccio omnichannel siano necessari per far evolvere le compagnie assicurative e permettere loro di rimanere sul mercato, il tragico passaggio della pandemia ne ha sottolineato l'urgenza. E ne ha suggerito i modelli, in fondo simili che consentirono di passare dalle durissime epidemie medievali alla rifioritura di città importanti e al loro rilancio economico e culturale.

 “Oggi potremmo vivere un nuovo rinascimento italiano se le aziende assumessero il ruolo di mecenati e gli incubatori quello di botteghe", ha detto a questo proposito Franco Baldinotti, ceo di Vittoria hub e cmo di Vittoria Assicurazioni. "Un rinnovato periodo di grande vitalità ed espressione artistica in cui le imprese, in qualità di venture capitalist, valuterebbero l’investimento non in base ai ritorni finanziari ma al valore creato ponendosi come value propositions la varietà delle idee incubate e la sostenibilità sociale ossia i nuovi posti di lavoro creati. Gli incubatori, dall’altra parte, diventerebbero, invece, il luogo per eccellenza della contaminazione culturale grazie alla partecipazione di start up provenienti da settori diversi da quello originario dell’azienda. Una preziosa convergenza di discipline che si concretizzerebbe nella costruzione di nuovi modelli di business e in un rapido trasferimento della conoscenza reso possibile dal modello Api sandbox che permette a tutte le start-up coinvolte di avere libero e totale accesso ai dati e ai servizi prodotti”.

"Il dopo Covid offre la straordinaria possibilità di ripensare nuove strategie, che cambieranno in maniera irrevocabile il modo in cui le aziende competeranno e si relazioneranno al loro modello di business", ha aggiunto Fabrizio Sala, vicepresidente di Regione Lombardia e assessore a Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione delle imprese. E lo faranno in maniera sempre più rapida e dirompente".

“L’avvento del consumatore digitale e nuove opportunità tecnologiche impongono all’industria assicurativa di evolvere la propria offerta per soddisfare una nuova domanda", ha affermato poi Simone Ranucci Brandimarte, presidente dell' Italian Insurtech Association. "Nuovi ecosistemi possono non solo favorire la digitalizzazione del settore ma la penetrazione dei servizi assicurativi".

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