26/06/2025 CID DIGITALE, IL NODO È LA PRIVACY
Il Cid digitale è ormai realtà: lo prevede il regolamento Ivass pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 aprile 2025, che dà alle compagnie un anno di tempo per adeguarsi e dotarsi di applicazioni informatiche accessibili via internet e dispositivi mobili.
Tuttavia, le assicurazioni dovranno lavorare molto per tranquillizzare gli utenti sui rischi informatici, soprattutto quelli che potrebbero infrangere la sfera privata dei conducenti. Non per niente, l'Ivass prevede che la sottoscrizione del Cid si verifichi con sistemi di firma elettronica dai requisiti di sicurezza non inferiori a quelli stabiliti per il regolamento Eidas e il codice dell'amministrazione digitale.
Sarà sufficiente per quietare eventuali timori in questo senso? “Occorre fare chiarezza su come alcuni strumenti digitali possano tutelare la privacy delle persone”, afferma Marco Broggio, chief solutions officer di Intesa, società del gruppo Kyndryl.
“Si è ancora troppo cauti e in parte inconsapevoli delle normative e degli strumenti che abbiamo a disposizione a favore della riservatezza dell’utente. La constatazione amichevole digitale deve essere impostata innanzitutto con un’interfaccia semplificata, permettendo l’inserimento dei dati come in qualsiasi sistema nazionale ed europeo con Spid o Cie, dunque con la massima riservatezza. E' corretto porre l’attenzione alla tutela del cittadino per creare una cultura digitale chiara e trasparente che permetta di progredire”.