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24/03/2023 CARROZZIERI, PERITI E CONSUMATORI: PROTESTE SULLA RC AUTO

Federcarrozzieri è tornata a criticare le compagnie di assicurazioni sul tema della Rc auto. Stavolta insieme a Aiped (Associazione Italiana Periti Estimatori Danni) e a due associazioni dei consumatori.

La materia del contendere sono le liquidazioni sborsate dalle compagnie che, a causa della sottostima di manodopera e materiali, sono minori - secondo queste organizzazioni - rispetto alla reale entità del danno.

“L’attività peritale", ha affermato Luigi Mercurio, presidente dall’ Aiped, "nel rapporto con le mandanti assicurative, incontra alcune gravi criticità sul fronte delle perizie effettuate per quantificare danno subito dalle auto in caso di sinistri. Come noto, la normativa (articolo 156 del decreto legislativo 209/2005 del Codice delle assicurazioni private) definisce la professione del perito in ambito assicurativo come attività rivolta “all’accertamento e alla stima dei danni alle cose derivanti dalla circolazione, dal furto e dall’incendio dei veicoli a motore e dei natanti”. L’attività del perito assicurativo è quindi determinare e stimare il danno sotto il profilo tecnico, individuando le sostituzioni o le riparazioni necessarie e valutandone anche l’eventuale anti-economicità. Esula invece del tutto dall’attività del perito assicurativo l’identificazione o la stima del costo orario aziendale delle imprese di autocarrozzeria, che costituisce elemento distinto dalla stima del danno”.

Ma nonostante queste normative, prosegue Mercurio, "le compagnie di assicurazioni impongono ai periti di eseguire valutazioni relative ai costi orari di manodopera esposti dalle autocarrozzerie e a quelle dei materiali di consumo (come i pezzi di ricambio) che tuttavia non costituiscono oggetto diretto della loro attività professionale, poiché ciascun autoriparatore, in virtù della libertà imprenditoriale, adotta la propria tariffa per la manodopera nell’ambito del mercato di riferimento. Una pratica", prosegue il presidente di Aiped, "che porta a sottostimare i costi di manodopera mediamente del 15%-20% e quelli dei materiali vernicianti del 25%, con la conseguenza che in caso di sinistro un automobilista ottiene un risarcimento inferiore in media di circa 200/300 euro rispetto al valore corretto”, conclude Mercurio. Che punta anche il dito contro “l’intervento nelle procedure della stima del danno di società che utilizzano a vario titolo soggetti non abilitati a svolgere questo compito”.

“Quelle denunciate dall’Aiped", aggiunge una nota di Federcarrozzieri, puntano "in modo evidente a contenere i costi dei sinistri a carico delle compagnie assicurative, uniformando verso il basso i costi di manodopera e dei materiali di consumo come le vernici. E costringendo così le carrozzerie a svolgere interventi di riparazione talvolta approssimativi utilizzando materiali low cost, con danni diretti per gli automobilisti e per gli assicurati e una grave alterazione del mercato su cui si auspica un celere intervento dell’Antitrust”.

Anche la associazioni dei consumatori si associano alla denuncia “le politiche liquidative devono essere trasparenti", affermano Sonia Monteleone, responsabile nazionale settore assicurativo di Movimento Consumatori, e Stefano Mannacio, responsabile assicurazioni e ambiente di Assoutenti, "e il delicato ruolo dei periti deve tendere all’autonomia. Occorre evitare i condizionamenti economici imposti dalle mandanti assicurative alle reti peritali, condizionamenti che troppo spesso si ripercuotono sui risarcimenti che spettano ai consumatori e sulla qualità e sulla sicurezza delle riparazioni”.