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  • Enrico Pedoja

28/06/2021 SISMLA: "ESTENDERE L'EQUO COMPENSO AI MEDICI DELLE ASSICURAZIONI"

Equo compenso per i medici legali e delle assicurazioni. Lo ha chiesto, per lettera, il Sismla, sindacato che rappresenta questi specialisti, con una comunicazione inviata ad Andrea Orlando, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.

L'organizzazione ha anche proposto al governo un costo minimo per prestazione di 110 euro, comprensivo degli obblighi informatici e amministrativi per singolo incarico. Una somma che, secondo il Sismla, è adeguata “al grado di competenza e di rilevanza professionale di soggetto deputati a definire i parametri tecnici del danneggiato, necessari ai fini del successivo risarcimento, soprattutto per l’ambito della Rc auto".

I medici legali, recita una nota dell'organizzazione, sono “gli unici che possono lavorare a partita iva, dato il loro lavoro sul fronte legale e assicurativo, e pertanto rientrerebbero a pieno diritto tra le categorie che possono richiedere l’equo compenso".

La richiesta, prosegue la nota "va nella direzione di riconoscere non solo un salario minimo, ma anche di valorizzare una professione che si sta sempre più svilendo, soprattutto nel campo della assicurazioni private, per quanto riguarda la responsabilità civile: le compagnie assicurative decidono unilateralmente compensi, incarichi e durata del contratto dei medici legali, senza offrire nessuna garanzia, e imponendo l’esclusività".

In caso di non accettazione della proposta, paventa il Sismla, ne risentirebbe anche la qualità delle perizie, e ciò andrebbe a impattare anche sui cittadini.

“Sono circa 2.000 i colleghi assoggettati a contratti di prestazione d’opera che prevedono compensi spesso irrisori, con clausole vessatorie unilaterali, come l’obbligo di non espletare consulenze o perizie contro la compagnia mandataria, ma nessun obbligo da parte della medesima di garantire un numero di incarichi minimi mensili", ha affermato Enrico Pedoja (nella foto), segretario nazionale del Sismla.

"La compagnia, inoltre, può anche non rinnovare senza dare una spiegazione. In generale, molte assicurazioni non superano onorari di 50-60 euro (lordi) per l’espletamento di consulenze medico legali (anche complesse), senza alcun rimborso spese per la gestione dello studio".

La conseguenza? Che "molti medici legali non ce la fanno ad arrivare a fine mese", afferma Pedoja. "Devono lavorare tantissime ore per briciole, con il rischio di farsi togliere il lavoro da gente non professionista e di doversi quindi accontentare".

Per svolgere questo mestiere, prosegue il presidente Sismla, "ci vuole specializzazione medica, ma le assicurazioni reclutano anche tra i giovani che non ce l'hanno, e magari hanno conseguito solo un master. E questo può andare a detrimento della qualità stessa dell’attività svolta. Il rischio è quello di vedere abbassare la qualità delle perizie per Rc auto e questo va a detrimento del privato cittadino. Urge invece ridare valore alla figura professionale, partendo dall’inserimento dei medici legali tra le categorie professionali che possono ottenere l’equo compenso”.

Enrico Levaggi

 

https://www.sismla.org