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29/09/2020 GIÙ IL SIPARIO SUGLI INCONTRI HELVETIA-AGENTI

E' calato venerdì scorso il sipario sull'incontro annuale fra Helvetia e i suoi agenti, che quest'anno si è svolto per la prima volta in streaming. L'evento è stato diviso in cinque diversi momenti, che hanno visto gli oltre 400 intermediari confrontarsi con la compagnia su vari temi: risultati, problemi, nuove soluzioni informatiche, sviluppo commerciale e marketing. In particolare, nelle prime quattro puntate sono state raccolte le domande degli agenti, a cui il top management della compagnia ha risposto nel corso dell'evento finale.

L'ultima tappa dell'evento ha visto la partecipazione dei due ceo, Markus Gemperle, capo di Helvetia Europe, e Francesco La Gioia, che guida la sede italiana. E' stato proprio quest'ultimo ad aprire la giornata, commentando i risultati dell'anno scorso e (con molta cautela) i piani 2020, anche alla luce dell'emergenza sanitaria.
"Lo sviluppo dei premi danni è stato complessivamente superiore al 6% a livello di gruppo, ma la rappresentanza è cresciuta del 4,5%, con dati in salita sia nel mondo auto, sia nel non auto, mentre nel vita il canale agenti è cresciuto di quasi il 14%", ha detto La Gioia.

Che si è soffermato, come detto, anche sul 2020: "i primi mesi", ha ricordato, "si sono sviluppati in un segno di continuità rispetto al periodo precedente. Poi è arrivata la doccia gelata: il trimestre marzo-maggio è stato brutto da un punto di vista della raccolta, sia danni, sia vita, per tutti i canali. Il Covid ha inciso sull'andamento dei mercati finanziari, per cui anche il ritorno dagli investimenti è stato, come minimo, assai opaco. L'unico fattore di cui abbiamo beneficiato, come l'intero mercato, è stata la brusca riduzione dei sinistri auto, dovuto allo stop della circolazione. Nella seconda metà di maggio e in giugno abbiamo assistito a una ripresa incoraggiante della raccolta, che però è ben lontana dai nostri budget. Secondo me, è anche presto per giudicare la reale reazione della nostra economia nazionale, per cui, in questo momento, preferisco non sbilanciarmi sul fronte delle previsioni. Una cosa mi sento di condividere con voi; ci sono segnali che ci portano a essere cautamente ottimisti rispetto alla seconda metà dell'anno, sempre che l'emergenza sanitaria si stabilizzi secondo l'attuale tendenza".
Gemperle ha invece ricapitolato le attività 2020 della compagnia nel nostro continente – prima tra tutti l'acquisizione della spagnola Caser, il cui closing è avvenuto lo scorso giugno. Questa compagnia, ha detto il ceo di Helvetia Europe, "è un po’ come un grande animale con una vasta gamma di attività assicurative vita e non vita. All’inizio, l’assicurazione bancaria rappresentava l’attività fondamentale. Ora si sono aggiunte attività di agenti, broker e anche attività non assicurativa, che è piuttosto cospicua e riguarda il settore sanitario e l’assistenza agli anziani. Si potrebbe dire che esiste un ecosistema attorno a queste attività, perché anche l’assicurazione sanitaria e assistenziale fornisce per via diretta una gran parte della catena del valore".


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