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25/05/2023 EMERGENZA ALLUVIONE: LE RICHIESTE DEGLI AGENTI

Le compagnie assicurative stanno comunicando i loro interventi a favore dei clienti che risiedono nelle zone alluvionate, che comprendono, in vari casi, provvedimenti come sospensioni dei pagamenti dei premi, estensioni delle more o alt alle azioni di recupero crediti.

Ma, secondo gli agenti, si può fare di più. Per i clienti colpiti dal disastro naturale. Ma anche per gli intermediari dislocati nei territori che hanno subito la furia delle piogge.

 

Le richieste di Sna... Secondo lo Sna, occorre prima di tutto sospendere "tutti gli obblighi propriamente burocratici connessi all’attività distributiva degli agenti che operano in Emilia-Romagna, con particolare riferimento all’informativa pre-contrattuale, almeno fino al termine del periodo emergenziale", come ha scritto il suo persidente Claudio Demozzi in una nota urgente a Federico Signorini (presidente dell'Ivass), Adolfo Urso e Massimo Bitonci (rispettivamente ministro e al sottosegretario delle Imprese e del Made in Italy).

"In questa grave situazione", ha proseguito il presidente dello Sna, "la parte di popolazione che beneficia di coperture assicurative contro tali eventi si trova (anche) a dover fare fronte agli adempimenti contrattuali connessi alle assicurazioni contro le avversità atmosferiche onde poter attivare le garanzie di polizza. In questo, la consulenza e la vicinanza degli agenti di assicurazione professionisti è indispensabile. Il servizio di prossimità fornito dagli agenti si dimostra, ancora una volta, insostituibile. L’intera popolazione colpita dalla calamità, inoltre, dovrà comunque provvedere al rinnovo delle polizze, anche Rc auto, richiedendo agli agenti uno sforzo organizzativo, professionale e umano, di portata eccezionale".

Da parte sua il sindacato, ha scritto Demozzi, "fin dai primi giorni dell'emergenza" ha "contattato i quadri dirigenti territoriali, invitandoli a segnalare le situazioni di difficoltà che riguardino gli agenti, indicando i possibili ambiti di intervento solidale nei loro confronti. Nell’attesa che la situazione possa essere adeguatamente monitorata", ha chiuso il presidente dello Sna, "l’esecutivo nazionale Sna ha ritenuto di disporre varie iniziative in grado di esprimere la vicinanza del sindacato a tutti gli agenti delle zone colpite dalla calamità".

 

... e di Anapa. Anapa Rete ImpresAgenzia ha, da parte sua, chiesto alle compagnie di "disporre agli assicurati colpiti dall’alluvione in Emilia anticipi sui futuri risarcimenti, anche quando non previsto dai contratti, e loro stessi si impegnano ad accelerare il più possibile le perizie e l’iter delle pratiche per il pagamento dei sinistri".

Ancora una volta, prosegue una nota dell'associazione, "si sperimenta, in aggiunta alle conseguenze sempre più gravi del cambiamento climatico, la grave sottoassicurazione che caratterizza il mercato italiano. Appena il 5% delle abitazioni sono protette contro le alluvioni e i terremoti, si rileva da un’indagine dell’Ania del settembre 2022. Questa percentuale supera l’8% in alcune aree della Lombardia e dell’Emilia, ma non raggiunge neppure l’1% in gran parte del sud Italia".

Quanto alle aziende, prosegue Anapa, "solo quelle di maggiori dimensioni sono generalmente protette. Ma la percentuale scende a circa un terzo per le piccole e tra le microimprese: soltanto il 3% sono coperte da una polizza in caso di alluvione. Non solo le polizze sugli edifici e i fabbricati sono interessate a queste coperture. Quasi sempre le polizze Rc auto aggiungono come garanzia accessoria quella relativa a simili eventi, ma va richiesta dall’assicurato. Pochi la fanno e il risultato sarà che molti dei veicoli distrutti in questi giorni dalle acque o dalle frane non riusciranno a essere risarciti (qualche compagnia, in ogni caso, sta estendendo le aranzie, ndr). Anche molti altri rami assicurativi (polizze agricole, di responsabilità civile etc.) possono includere esclusioni quando la causa scatenante di un sinistro è una catastrofe naturale".

In un primo bilancio, prosegue l'associazione, "soltanto una minoranza della popolazione colpita può guardare al prossimo futuro con la tranquillità di chi si è protetto con una polizza. Ma anche questa minoranza di cittadini prudenti è a rischio. Le conseguenze dei cambiamenti climatici, esacerbate da sinistri come quelli cui stiamo assistendo, hanno l’effetto inevitabile di aumentare le tariffe assicurative perché le compagnie debbono fronteggiare maggiori rischi potenziali. Aumentano franchigie e diminuiscono i massimali dei risarcimenti. Nei prossimi anni, in mancanza di scelte chiare di policy, le aree più a rischio del paese potrebbero divenire progressivamente inassicurabili".

Se il trend delle catastrofi è in aumento, si legge ancora nella nota, "l’unico sollievo per chi possiede una polizza è, dal 2018, la detraibilità dei premi esenti inoltre dalla tassa sulle assicurazioni. E' un piccolo aiuto che però non ha evitato al paese di essere collocato da Eiopa (authority assicurativa Eu) in cima alla lista assieme alla Grecia dei paesi del continente con il maggiore protection gap, cioè con la maggiore percentuale di danni catastrofali non protetti da una polizza".

“Altrove esistono schemi di protezione obbligatori o semi obbligatori in cui la copertura è automaticamente allargata a tutte le polizze fabbricati", ha aggiunto Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa. "Se fossero istituiti simili schemi il costo delle polizze sarebbe contenuto potendo sfruttare i vantaggi della mutualità assicurativa. Ma soprattutto le sempre più esigue risorse dello stato, invece di provvedere tardi e male - ciò che avviene oggi - al sollievo dei danni subiti dai cittadini, potrebbero essere indirizzate alle opere infrastrutturali indispensabili per contenere i danni delle future catastrofi: migliori argini per i fiumi, messa in sicurezza di porti e rete stradale, normative urbanistiche adeguate per impedire che le case vengano costruire in aree ad elevato pericolo sismico o di alluvione. Se vi fosse questa rete di protezione pubblica anche i costi delle polizze terrebbero conto di un minore rischio potenziale. E tutti se ne avvantaggerebbero”.