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27/10/2016 DEMOZZI APRE IL CONGRESSO SNA

Situazione generale del settore e degli intermediari, ruolo dei gruppi agenti, collaborazioni, contratto dei dipendenti, formazione. E Fonage. Sono questi i principali argomenti contenuti nella relazione dell'esecutivo, nazionale, annunciata dal presidente Claudio Demozzi al 49esimo congresso Sna, in corso di svolgimento a Bari. Un'assise aperta dall'Inno di Mameli, come segno di coesione, ma anche di solidarietà con gli agenti scomparsi nel 2016 e con i terremotati, dopo una notte da incubo in mezza Italia per il drammatico ritorno delle scosse telluriche. “Mentre siamo qui, i collaboratori del sindacato stanno facendo la verifica telefonica dei colleghi che sono rimasti in area sismica, per capire se hanno ricevuto danni, se va tutto bene”, ha spiegato Paolo Soravia, eletto presidente dell'assemblea nel suo discorso di apertura (nel corso della giornata si susseguiranno le notizie sui danni ad agenzie dei territori più colpiti).

Poi, dopo gli interventi di alcuni ospiti (tra cui l'ex ministro della Difesa Salvo Andò), è stato – come anticipato - Claudio Demozzi a salire sul palco, per la relazione annuale.

 

Compagnie su, provvigioni giù

In avvio, i risultati 2015 che, in termini di raccolta complessiva premi in Italia, hanno chiuso l'anno “in linea con le previsioni”, ha detto Demozzi. I premi “delle imprese di assicurazione nazionali e delle rappresentanze per l'Italia di imprese extraeuropee “ hanno dunque raggiunto quota 147 miliardi di euro, “con una crescita, in termini omogenei, del 2,5% rispetto all'anno 2014 (dati Ania). L'incremento”, ha proseguito Demozzi, “è il risultato di un aumento dei premi del settore vita (+4%) e di una diminuzione di quelli danni (-2,4%)”. L'incidenza dei premi totali sul Pil “è lievemente cresciuta, passando dall'8,9% del 2014 al 9% nel 2015”. La raccolta nei rami vita, ha aggiunto Demozzi, “ha sfiorato i 115 miliardi (+4%), arrivando al valore di raccolta più elevato raggiunto nel nostro Paese”. Tuttavia, la spinta propulsiva dei ramivita ha subito un rallentamento: il +4% del 2015, infatti, “segue lo straordinario risultato produttivo del 2014 (+29,9%) e quello, notevole, del 2013 (+22%)”. Le criticità vengono dai danni, che nel 2015, ha ricordato Demozzi, “è stata pari a 32 miliardi (dati Ania), con un calo del 2,4% rispetto al 2014”.

Colpa soprattutto dell'auto (- 5,3%, di cui: -6,5% nella Rca e +2,9% nel ramo corpi veicoli terrestri, con il lieve aumento dei rami danni non auto, +0,8%). Per la Rca è il quarto trimestre consecutivo in calo: dal 2011 i premi sono scesi del 20% e il volume premi del 2015 (14,2 miliardi) è tornato al livello del 2000. Cioè a prima dell'euro.

Che cosa vuol dire questo per gli agenti? Il calo costante delle provvigioni, ha risposto Demozzi: “con un premio medio diminuito del 20% circa negli ultimi cinque anni”, gli agenti che sono riusciti a mantenere invariato il loro portafoglio Rca “hanno dovuto incrementare notevolmente il numero dei clienti, e quindi i loro costi agenziali”. Tutto questo, ha proseguito il leader di Sna, mentre “le compagnie leader hanno incrementato i loro già ottimi risultati economici, e con esse la gran parte delle imprese assicuratrici operanti nel nostro paese”. In sintesi, ha concluso Demozzi, “prosegue la crisi di redditività degli agenti e prosegue la fase espansiva , straordinariamente favorevole, delle imprese di assicurazione”. Una situazione , ha spiegato il presidente del sindacato agenti, che rende “una necessità non più procrastinabile” l'avvicinarsi “al cliente disponendo del più ampio ventaglio di prodotti possibile”. Mentre , d'altra parte, la situazione “comporta l'ulteriore necessità per gli agenti di riaprire un serio confronto con le mandanti sui livelli provvigionali”.

 

Fonage: torna la gestione ordinaria

Demozzi si è soffermato anche sul contratto nazionale di lavoro dei dipendenti (“il nostro, lo rivendichiamo, è il contratto leader del settore”, afferma). Ma il protagonista numero uno della relazione sembra essere il Fonage. E non potrebbe essere altrimenti, dato che il commissariamento del fondo ha i giorni contati: gli organi statutari sono già stati eletti e il prossimo 3 novembre si sceglierà il presidente. Restituendo allo strumento degli agenti la tanto sospirata gestione ordinaria. “Fonage non è fallito, Fonage non è in liquidazione coatta e ha mantenuto, sebbene con correttivi, la sua impostazione iniziale. Certo, con cicatrici che ci porteremo dietro”, ha precisato, “ma abbiamo riassunto il controllo della situazione”. A tal proposito, Demozzi si è distanziato nettamente dalla linea di Anapa in più occasioni, attribuendo a Sna il merito del ritorno alla gestione ordinaria del fondo. “Abbiamo dimostrato, dati alla mano, che il fallimento di Fonage non era un pericolo attuale e che senza dubbio detto ipotetico fallimento non sarebbe potuto derivare dalla mancata sottoscrizione, da parte nostra, del piano di riequilibrio fortemente voluto dall'Ania”.

 

Direttiva intermediari

Demozzi ha aggiornato anche sull'attività internazionale del sindacato (leggi: Idd): “lo Sna ha partecipato a una serie di incontri con vari interlocutori, tra i quali l'Ivass, che il 20 settembre scorso ha sottoposto alcuni spunti di riflessione a tutti i protagonisti italiani del settore e ha annunciato l'intenzione di implementare le linee guida preparatorie approvate da Eiopa nell'aprile 2016. Tali linee guida anticipano il contenuto degli atti delegati della Idd, su cui Eiopa ha posto in pubblica consultazione il technical advice da rendere alla Commissione Europea entro il 1 febbraio 2017. La volontà dell'Ivass sarebbe quella di emanare una lettera al mercato, previa procedura di pubblica consultazione, indirizzata a compagnie e intermediari. Il sindacato è intervenuto in questo ambito: partecipando alla predisposizione della risposta del Bipar al documento di consultazione dell'Eiopa relativo al parere tecnico in merito agli eventuali atti delegati concernenti la direttiva sulla distribuzione assicurativa. E partecipando alla stesura del documento unitario di risposta all'Ivass, comune a tutte le rappresentanze degli intermediari professionali italiani, con il quale si contesta l'eccessivo anticipo, rispetto ai tempi della Idd, dell'iniziativa dell'autorità di vigilanza italiana, e si precisa la posizione degli intermediari su specifici quesiti posti dall'Ivass”.

Infine, un accenno ai conti Sna che, dice Demozzi, “abbiamo messo in sicurezza, spero definitivamente, con la razionalizzazione della spesa, uno stringente controllo dei costi, una spending review generalizzata, il ricorso a sponsorizzazioni e contratti pubblicitari”.

Enrico Levaggi

 

 

www.sna.it