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15/06/2021 UNIPOLIS: NEL 2060, STRADE PIÙ PERICOLOSE

I giovani e gli anziani rappresentano la maggior parte delle vittime degli incidenti stradali. E, se il trend degli under 30 dovessero proseguire come adesso, nel 2060 i morti sopra i 65 anni aumenterebbero del 50%, con percentuali addirittura raddoppiate per gli over 80. Lo rivela la ricerca Cambiamo strade, cambiamo futuro, realizzata da Unipolis (fondazione d’impresa del gruppo Unipol) e presentata ieri.

Se il trend fosse confermato, l’Italia non riuscirebbe a raggiungere il dimezzamento della mortalità da incidenti stradali né nel 2030 né nel 2050. Un obiettivo a cui il paese si era avvicinato negli ultimi 20 anni: il periodo dal 2001 al 2010 ha infatti visto un calo delle vittime (da 7.096 a 4.114, -42,4%) e dei feriti (da 373.286 a 304.720, -18,9%), mentre nell'ultimo decennio il decremento dei morti è stato del 23%, contro un valore medio europeo del -22%).

Tuttavia, se i giovani di oggi, una volta anziani, rischiano di far alzare il tasso di mortalità stradale, i ragazzi del futuro potrebbero almeno frenare il trend. Perché, secondo la ricerca, questo dato potrebbe far registrare un miglioramento per chi, nel 2060, avrà un'età compresa fra i 15 e i 28 anni. Un miglioramento che, come visto, è però insufficiente.

Cercare correttivi è, naturalmente, possibile, anzi, doveroso. Soprattutto nelle città, in cui è previsto un aumento particolarmente elevato di sinistri – anche perché, nel 2060, quasi la metà della popolazione mondiale vivrà in aree urbane.

Cosa fare, dunque? Secondo la ricerca, occorrerà diminuire l'utilizzo delle auto e servirsi maggiormente dei mezzi pubblici, scegliere vetture meno inquinanti, incrementare le strade a velocità limitata e le aree verdi, incrementare le piste pedonali e ciclabili protette, favorire car pooling, car e bike sharing e puntare su sistemi tecnologici di regolazione del traffico.
 

https://www.fondazioneunipolis.org