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20/05/2020 RECUPERO CREDITI, LE ASSICURAZIONI LO GESTISCONO COSÌ

Aumento della redditività e capacità di prevenire insolvenze gravi, che avrebbero impatti sulla performance. Sono questi, secondo le compagnie assicurative italiane, i benefici più importanti di un'attività di recupero crediti svolta seguendo un metodo di lavoro preciso e verificato, senza perdere di vista un monitoraggio continuo del portafoglio.

Ad affermarlo è Insurance Survey, ricerca svolta da Nomisma per conto di Crif e chiusa lo scorso aprile, che ha interpellato, appunto, un gruppo di assicurazioni sui processi di recupero crediti.

Varie le domande contenute nell'inchiesta. A partire dagli elementi ritenuti più importanti per portare a casa il denaro non riscosso. In testa a questa graduatoria l’aggiornamento delle informazioni sulla clientela, che in una scala da 1 a 7 ha ottenuto il punteggio di 5,2, attribuito in media dalle compagnie intervistate.

A influire sulla modalità di gestione del processo di recupero sono l'importo del credito da recuperare (con un punteggio di 5,7) e la rilevanza del cliente (5,5).

Il processo può essere interno, esternalizzato o "ibrido" (che cioè mixa entrambe le possibilità); chi sceglie un outsourcer ne esamina attentamente reputazione, solidità e brand, che deve essere affermato; questi elementi, in ordine di importanza, sono i principali per il 37% delle compagnie; seguono per il 27% gli strumenti e processi innovativi di cui la società è in possesso e la preparazione specifica degli addetti.

Le assicurazioni che optano per un player esterno si rivolgono solitamente a società specializzate e studi legali (46%); nel primo caso, si tende ad affidare all'azienda esterna tutti gli importi da incassare.

Importante, per le compagnie, èA recuperare i crediti in modo etico: la tutela della reputazione e il rigoroso rispetto del codice deontologico sono indispensabili per il 91% delle assicurazioni, come l'efficacia dell'intervento (stessa percentuale), che è anche la principale area di miglioramento per il 45% degli intervistati.

Infine, gli strumenti in grado di rendere efficace il processo di recupero crediti. Che, per le compagnie interpellate, sono la "reportistica andamentale" e di dettaglio, soprattutto per quelle che gestiscono il processo in outsourcing, e lo scoring automatico per determinare la probabilità di recupero.

Chi sceglie il modello ibrido dà importanza anche alla condivisione di un gestionale, che è invece secondario per le assicurazioni che si affidano, in tutto o in prevalenza, a un partner esterno: in una scala da 1 a 7, l'elemento ottiene un punteggio di 6,6 per i primi e di 5 per i secondi.

Alberto Mazza

https://www.nomisma.it

https://www.crif.it