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26/09/2022 NON PROFIT PIÙ ASSICURATE CON LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE

La riforma del terzo settore cambierà gli enti non profit e di volontariato, spingendoli ad accrescere professionalità della gestione, networking e capacità di valutare i risultati. E a ricorrere maggiormente alle polizze, per coprire i rischi tradizionali e quelli emergenti. Lo afferma una ricerca effettuata da Cattolica Assicurazioni in collaborazione con Cesen (Centro Studi sugli Enti Ecclesiastici e altri Enti senza fini di lucro dell'Università Cattolica del Sacro Cuore) e Innovation Team, denominata Il non profit in evoluzione.

Nel dettaglio, le sfide sul tappeto sono tre. La prima è raggiungere la stabilità, che include la necessità di dotarsi di assetti giuridici e organizzativi compatibili con la normativa e le nuove esigenze . Un obiettivo che, afferma l'indagine, può essere raggiunto solo conoscendo la propria posizione strategica – il che è indispensabile per raggiungere un assetto giuridico e istituzionale corretto.

Seconda sfida, l'efficacia, cioè la capacità di raggiungere gli obiettivi dell'ente con una gestione adeguata delle risorse finanziarie, che hanno i numeri per essere più numerose rispetto al passato: fondi pubblici, donazioni private, ricavi da attività commerciali, 5xmille. Per questo motivo, prosegue la ricerca, è necessario aumentare la trasparenza, collaborare con la pubblica amministrazione, digitalizzarsi, attrarre e valorizzare i dipendenti, tutelare i volontari.

Infine, la gestione del rischio, che per le non profit presenta varie peculiarità – come il caso dei volontari - 5,5 milioni in tutta Italia – e degli amministratori. Due segmenti largamente sottoassicurati, dato che solo il 17,5% degli enti con obbligo di polizza ha sottoscritto le coperture  previste dalla riforma.

Importante, quindi, sottoscrivere coperture assicurative sull’attività dei volontari e degli amministratori e a garanzia del proprio patrimonio, ma anche per tutelarsi contro i rischi, come quello informatico (solo il 4,5% lo ha fatto), e soddisfare le esigenze di welfare.

Uno sforzo, afferma l'inchiesta, dovrà essere compiuto anche dalle compagnie, che dovranno personalizzare le loro polizze evitando di proporre (anche in termini di tariffe) le soluzioni per le aziende a fini di lucro.