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  • Maria Bianca Farina

19/10/2020 FARINA: "IL RILANCIO DEL PAESE PASSA ANCHE DA NOI"

Avrebbe dovuto svolgersi in sala, l'assemblea Ania di stamattina. Ma, dopo il Dcpm introdotto ieri sera, gli organizzatori hanno optato per la modalità remota, attrezzandosi in una lotta contro il tempo. E ricevendo il plauso di Giuseppe Conte, intervenuto dal suo studio. “Questa assemblea”, ha detto il premier, “è una delle prime vittime di questa nuova modalità di svolgimento delle riunioni in streaming per effetto del Dpcm di ieri. Ringrazio la presidente Farina per essere riuscita a organizzare in così poco tempo attenendosi alle nuove modalità”.

 

Un settore sulle montagne russe

E proprio la numero uno dell'Ania ha voluto ricordare gli impatti del coronavirus sul settore assicurativo, che ha fatto di questo 2020 un annus horribilis (anche) per il mondo della polizza. “La raccolta premi del 2019”, ha detto Maria Bianca Farina nel corso del suo intervento, ”aveva superato i 140 miliardi di euro, con una crescita del 3,7% rispetto all’anno precedente: +3,9% nel vita e +3,2% nel comparto danni. Il trend di crescita, confermato nei primi due mesi di quest’anno, ha bruscamente virato in negativo all’esplodere della pandemia. Nel trimestre del lockdown (da marzo a maggio), il decremento dei premi vita è stato del 35% rispetto al 2019. A giugno, con la fine delle misure eccezionali, si è registrata una prima inversione di tendenza, cui ha fatto seguito l’ulteriore consolidamento nei mesi di luglio e agosto, quando la raccolta è tornata sui livelli degli stessi mesi del 2019. In questo contesto, è da segnalare il fatto che la raccolta netta sia rimasta in territorio positivo anche nella prima metà dell’anno, sia pure su valori ampiamente inferiori a quelli dello stesso periodo del 2019 (-15%)”.

Calo anche per i rami danni, in cui “la contrazione della raccolta è stata molto significativa nei mesi del lockdown (-9% rispetto al corrispondente periodo del 2019). La riduzione è stata più marcata nella Rc auto (-11,5%). Con la riapertura, la raccolta danni non auto si è riavvicinata ai livelli del 2019: nei primi otto mesi dell’anno, la contrazione è stata dell’1,7%. Nello stesso periodo, i premi Rc auto sono diminuiti di oltre il 5% e, nella stessa misura, è sceso il premio medio per veicolo. Questo andamento ha riflesso la decisione, annunciata dalle compagnie, di agevolare gli assicurati che non avevano utilizzato il veicolo durante il lockdown. Infatti, la frequenza sinistri era sensibilmente scesa nei mesi di chiusura, per poi risalire progressivamente nei mesi estivi verso i valori del 2019. In tema di impieghi, le imprese assicuratrici italiane, alla fine del 2019, detenevano investimenti per circa 950 miliardi di euro, corrispondenti al 53% del Pil. Di questi 335 miliardi erano rappresentati da titoli di stato (il 15% del totale dei titoli governativi italiani in circolazione). La volatilità sui mercati finanziari connessa con la diffusione della pandemia ha avuto effetti rilevanti sulla gestione finanziaria e patrimoniale delle nostre imprese", ha proseguito Maria Bianca Farina.

"La flessione delle quotazioni azionarie e l’ampliamento degli spread sui titoli obbligazionari hanno comportato in marzo un calo delle plusvalenze nette di quasi il 40% rispetto alla fine del 2019. Con il generalizzato recupero dei mercati finanziari, il saldo è tornato a migliorare, portandosi a fine giugno su valori vicini a quelli dello scorso anno. Anche per effetto dell’andamento dei mercati finanziari, l’utile del primo semestre si è quasi dimezzato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’indice di solvibilità medio delle imprese è sceso di ben 20 basis point nel primo trimestre dell’anno in corso ed è, poi, rimasto stabile in giugno sui livelli di marzo; le imprese vita sono quelle che hanno registrato la riduzione più significativa. Nonostante tali andamenti, gli indici sono rimasti però ben al di sopra del minimo di legge, a testimonianza della resilienza del settore anche in situazioni così difficili e complesse”.

 

Assicurazioni, i progetti di rilancio dell'economia

Naturalmente, se un occhio deve (giocoforza) andare ai numeri, un altro occhio è rivolto all'economia reale, di cui il mondo assicurativo è un importante protagonista. “Fin dal primo momento dell’emergenza”, ha affermato la Farina, “le compagnie e l’Ania hanno garantito iniziative a sostegno del sistema sanitario nazionale, della Protezione civile, delle comunità e del paese. Tra le altre cose, “sono stati messi in sicurezza lavoratori diretti e indiretti, garantendo sempre il presidio del territorio con servizi e prodotti, spesso tempestivamente predisposti per la protezione di famiglie e imprese dagli impatti del Covid. Sono state, inoltre, messe in atto numerose dilazioni e agevolazioni per i dipendenti, gli agenti e gli assicurati in maggiore difficoltà. Piena è stata la collaborazione dei sindacati dei nostri lavoratori, con i quali abbiamo definito protocolli di intesa per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per l’accesso alle prestazioni ordinarie del Fondo di solidarietà. Ancora oggi”, ha assicurato la presidente dell'Ania, “la maggior parte dei nostri addetti lavora da remoto. Abbiamo diramato, altresì, apposite linee guida a tutela delle nostre agenzie. Sono proseguiti, inoltre, in un clima costruttivo, i lavori per il nuovo accordo nazionale con gli agenti. Ma la sfida più grande inizia ora con il contributo che possiamo offrire al rilancio della nostra economia", ha affermato. “Possiamo essere parte fondamentale per il piano di ripresa dell’Italia. Vogliamo essere al fianco delle istituzioni e di tutte le forze produttive e sociali per dare il nostro contributo attraverso gli assi portanti della nostra mission e porre solide basi per lo sviluppo di una economia sostenibile”.

Uno dei punti di snodo è il superbonus “per lavori di efficientamento energetico e ristrutturazione di edifici”, su cui “le imprese assicurative sono pronte ad abilitare e supportare il processo di autorizzazione e acquisizione dei crediti di imposta derivanti dai progetti realizzati, immettendo liquidità nel sistema. Siamo inoltre in grado di sostenere la grande crescita infrastrutturale che attraverserà il paese accompagnando e facilitando l’accesso al credito con procedimenti istruttori più veloci e la protezione delle imprese sui rischi operativi. Tutto ciò grazie anche alla recente attivazione del fondo di 2 miliardi per la riassicurazione pubblica del credito per le Pmi. Stiamo poi sviluppando prodotti flessibili per le imprese, ad alto valore, supportati da modelli operativi efficienti, in grado di affiancare le aziende in difficoltà con processi liquidativi veloci”.

 

Anziani non autosufficienti 

Un altro aspetto è la situazione del sistema sanitario che, afferma la presidente dell'Ania, è stato messo sotto pressione dalla pandemia e "ha bisogno di trovare equilibri nuovi e di prospettiva. L’affiancamento della sanità privata a quella pubblica è tema di costante riflessione e confronto nell’ottica di offrire alle famiglie italiane il massimo di fruizione dei servizi di prevenzione e cura. Passi importanti, sotto questo aspetto, sono stati fatti, ma è convinzione diffusa, se non unanime, che il percorso possa essere reso più fluido ed efficace. Senza preclusioni di carattere ideologico e nell’unica prospettiva di migliorare l’offerta di sicurezza per la salute, una rinnovata e organizzata collaborazione pubblico-privato è l’unica in grado di dare risposte soddisfacenti e su larga scala. Anche in questo caso la leva fiscale potrebbe attivare risorse importanti sia nella fase di prevenzione che in quella di cura, compresa la lungodegenza, uno degli aspetti più delicati e critici dell’intera filiera sanitaria”.

 

Ripensare la Rc auto

Infine, la Rc auto, per cui il presidente dell'Ania ha invitato le istituzioni a “ripensare in maniera strutturale l’impianto normativo dell’assicurazione auto, con l’obiettivo di ridurne ulteriormente il costo complessivo per la collettività, unica - sottolineo unica - strada per ridurre i prezzi per tutti, favorendo comportamenti virtuosi ed evitando costi non necessari. Inoltre, si renderebbe il sistema pronto al processo di evoluzione della mobilità e agli obiettivi di digitalizzazione e sostenibilità del paese".

Tra i primi interventi suggeriti, "standardizzare e calmierare la dinamica di crescita (oltre il 45% dal 2009) dei risarcimenti medi per lesioni gravi, sopra i nove punti di invalidità. Occorre poi affrontare in maniera ancora più incisiva il fenomeno delle truffe assicurative e di quelle legate alla criminalità organizzata. Riteniamo urgente intervenire in maniera organica per modificare la normativa a tale scopo. Per essere proattivi su un problema così ampio e delicato, l'Ania ha avviato un progetto per la costituzione di una unità - l’Osservatorio antifrode - che, sfruttando le nuove tecnologie e i sistemi di advanced analytics, consenta di identificare i casi a rischio e sia dedicata al contrasto delle truffe in collaborazione con la magistratura, le forze dell’ordine e l’istituto di bigilanza. Bisognerebbe inoltre contrastare attivamente il fenomeno di chi guida senza assicurazione. Si stima che circa 2,6 milioni di veicoli circolino senza pagare l’assicurazione, mettendo a rischio gli altri cittadini e causando sinistri che alla fine sono pagati dalla collettività.

La presidente dell'Ania ritiene anche necessario "ripensare radicalmente il sistema di bonus malus. Il nuovo sistema dovrebbe essere più sostenibile, adeguandosi a una realtà di frequenza sinistri profondamente cambiata rispetto al primo impianto normativo e differenziando le regole evolutive in base alla tipologia del sinistro causato, in modo per esempio che un piccolo graffio in un parcheggio non conti come un sinistro con lesioni gravi”.

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