CLOSE

This website uses cookies. By closing this banner or browsing the website, you agree to our use of cookies. CLOSE

  • Daniele Franco

19/06/2020 DANIELE FRANCO: "ASSICURAZIONI CENTRALI NEL FRONTEGGIARE LA CRISI POST-PANDEMIA"

Il mondo assicurativo ha un ruolo centrale nel combattere la crisi economica causata dalla pandemia. E anche una grande responsabilità. Lo ha affermato con forza è Daniele Franco (nella foto), presidente dell'Ivass, nel corso delle considerazioni sull'attività 2019 dell'istituto, che ha letto – come è d'uso in questo periodo – in modalità streaming.

Per poter vincere questa sfida (che sicuramente è molto impegnativa), le assicurazioni non potranno prescindere da "chiarezza strategica, forza finanziaria, robusti sistemi di governance", né da un "assetto azionario forte e trasparente, con un'orizzonte di medio-lungo periodo, consapevole dell'esigenza di dotare le compagnie di solidi processi di governo e controllo nonché di consiglieri e manager dotati di adeguate professionalità, attenti all’innovazione, soprattutto tecnologica, e alla sostenibilità degli indirizzi strategici e operativi. Ciò è importante", ha proseguito Franco, per far crescere le compagnie "e migliorare l’offerta, in particolare nel segmento delle coperture a favore di individui, famiglie e imprese che presenta nel nostro paese considerevoli spazi di crescita".

Le lezioni della crisi, ha proseguito, devono "guidarci nell’individuare gli interventi utili a far crescere il ruolo economico e sociale del sistema assicurativo, valorizzando la sua funzione di investitore istituzionale qualificato e la sua capacità di offrire a imprese, famiglie e individui un sistema di protezioni ampio e competitivo".

 

Ottimi numeri (quasi) dappertutto

Un lavoro impegnativo, non c'è che dire. Tuttavia, il mondo della polizza parte in pole position, o quasi. A fine 2019, ha puntualizzato Franco, "la raccolta premi complessiva, pari a oltre 140 miliardi, faceva registrare un incremento di circa quattro punti percentuali rispetto al 2018 e raggiungeva il 7,8% del Pil. Nel comparto vita i premi crescevano del 4%: la forte espansione dei prodotti del ramo I – assicurazioni sulla durata della vita umana (9,7%) più che compensava la diminuzione, per il secondo anno consecutivo, di quelli del ramo III – contratti in cui il rischio di investimento è trasferito sugli assicurati (unit linked, -6,6%). La produzione dei rami danni registrava un aumento del 3,2%. Era trainata dai rami infortuni e malattia (comparto salute) e incendio e altri danni su beni (property), cresciuti rispettivamente del 7,5% e del 4,5%".

Unica nota stonata, il calo di quasi un punto nella Rc auto. Proprio mentre "è proseguita la tendenza alla discesa dei prezzi: questi ultimi sono diminuiti del 2,7%, portando la flessione complessiva negli ultimi sei anni a circa il 22%. I prezzi si stanno gradualmente avvicinando ai livelli dei paesi europei simili all’Italia per caratteristiche del mercato; tra il 2012 e il 2018, ultimo dato disponibile nel confronto internazionale, il divario è passato da oltre 200 a 90 euro. Permangono, tuttavia, aree del paese in cui l’offerta continua a registrare prezzi elevati, soprattutto per i contraenti più giovani. Riteniamo non più procrastinabile un riordino della normativa del settore, non solo perchè negli ultimi anni è stata oggetto di interventi frequenti e parcellizzati, che ne hanno ridotto l’organicità, ma anche per tenere in considerazione i rilevanti mutamenti intervenuti nella tecnologia e nella stessa mobilità".

Ma torniamo ai dati di settore: buoni indicatori di solvibilità e reditività, con il Roe "di poco superiore al 12%, in forte crescita rispetto al 6,4% del 2018" e "ai risultati del biennio precedente. L’ammontare dei fondi propri" medi delle compagnie "era pari a circa 2,4 volte il requisito minimo di capitale".

 

L'irruzione del cigno nero

E' però arrivato il cigno nero, cioè il Covid-19, che da un giorno all'altro ha sconvolto le nostre vite. E anche l'economia. "La recessione indotta dalla pandemia ha modificato questo scenario", ha sottolineato Franco. "Le rilevanti tensioni sui mercati finanziari, l’incertezza sugli sviluppi della situazione economica e finanziaria hanno sin da subito consigliato estrema attenzione".

La solvibilità delle compagnie "ha registrato a fine marzo una flessione media di 25 punti percentuali rispetto a fine dicembre (dal 235% al 210%)". E, da metà mese, l'Ivass "ha integrato i flussi segnaletici di vigilanza avviando un monitoraggio periodico – settimanale per i principali operatori – della situazione di solvibilità; il monitoraggio è stato di recente esteso anche alla posizione di liquidità".

L'Ivass ha dunque avviato "un’intensa attività di dialogo con le compagnie", a cui sono state chieste "iniziative di rafforzamento patrimoniale necessarie a ripristinare i livelli di solvibilità fissati come obiettivo". Particolare focus sulle assicurazioni con "valori del coefficiente di solvibilità inferiori alla soglia del 130%".

Un'altra raccomandazione dell'istituto è stata "estrema prudenza nella distribuzione dei dividendi e nella corresponsione della componente variabile della remunerazione agli esponenti aziendali. Grazie a questa raccomandazione le imprese e i gruppi assicurativi possono contare su ulteriori risorse patrimoniali: non sono stati distribuiti" (o sono stati sospesi oppure rinviati a data da destinarsi), "dividendi per circa 4,4 miliardi di euro".

Il Covid-19, ha aggiunto Franco, avrà probabilmente "effetti significativi anche sull’andamento della gestione tecnica delle compagnie, in conseguenza della crescita delle richieste da parte degli assicurati che potrebbe manifestarsi in alcune linee di attività": i rimborsi per la cancellazione di viaggi, l'incasso delle garanzie nei rami credito e cauzione, le prestazioni collegate a polizze malattia e assistenza.

 

Tutti fermi. Anche i sinistri

Intanto, però, per circa due mesi gran parte delle attività produttive si è fermata e il terziario si è trasferito in remoto. Ciò significa, da una parte, che la circolazione delle auto si è notevolmente ridotta, dall'altro che una parte dei cittadini (specialmente piccoli imprenditori, costretti a fermarsi, e lavoratori, magari catapultati in cassa integrazione) si è trovata di fronte a una crisi improvvisa di liquidità.

Questo, ha detto Franco, ha sollevato anche vari problemi assicurativi, alcuni contingenti e immediati ("il temporaneo mancato godimento delle garanzie previste nel contratto"); altri strutturali ("la ridotta diffusione delle coperture a protezione del reddito di famiglie e imprese e l’esclusione di alcuni eventi catastrofali, come le pandemie, nelle coperture").

Molte compagnie hanno risposto con "la sospensione o la proroga del pagamento dei premi, il blocco delle azioni di recupero dei premi non pagati e delle franchigie, l’estensione di garanzie, l’offerta di servizi aggiuntivi e più recentemente la restituzione di una parte del premio Rc auto", dato che "la riduzione forzata della circolazione ha avuto un impatto in termini di riduzione della frequenza dei sinistri, che nostri studi hanno stimato in circa il 50%, consentendo di quantificare per le compagnie un risparmio medio variabile tra 36 e 41 euro per polizza".

Se i dati Ivass confermeranno il decremento dei sinistri "e, quindi, dei costi per le imprese", ha aggiunto Franco, "ci attendiamo che le misure di ristoro agli assicurati si estendano".

https://www.ivass.it