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23/03/2017 UEA DENUNCIA LE SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO A MISE E IVASS

Migliaia di cittadini-consumatori iscritti alle Società di mutuo soccorso rischiano di poggiare la loro speranza di tutela sanitaria sulle sabbie mobili. Questa è la sintesi dell'allarme che Uea (Unione europea assicuratori), dopo due anni di denunce, attraverso articoli e convegni sul tema, ha scelto di palesare in un esposto alle autorità a vario titolo competenti: Ministero dello Sviluppo Economico e Ivass.

L'art. 345, primo comma del Codice delle assicurazioni fissa il principio secondo cui le Società di mutuo soccorso – costituite ai sensi della legge 15 aprile 1886, n. 3818 – sono escluse dall'ambito di applicazione quando “provvedono direttamente al pagamento a favore degli iscritti di capitali o rendite di qualsiasi importo” fatte salve alcune disposizioni elencate nel comma terzo: 

1) possono contrarre impegni al pagamento a favore degli iscritti di capitali o rendite complessivamente non superiori a 100mila euro per ciascun esercizio; 

2) devono fornire ai loro soci le informazioni prescritte per gli intermediari assicurativi “qualora […] stipulino contratti di assicurazione per conto degli iscritti”. 

Pertanto, se la Società di mutuo soccorso supera la soglia dei centomila euro, deve assumere la qualifica di impresa locale o mutua assicuratrice; se si limita a stipulare contratti di assicurazione per conto dei suoi iscritti, deve comunque osservare le disposizioni sull'intermediazione assicurativa.

“UEA, nel solco della sua mission, unicamente e integralmente rivolta alla tutela del consumatore e della libera concorrenza”, spiega una nota dell’associazione, “ha deciso di adire le autorità competenti, proprio per non dar seguito al proliferare di condotte illegittime in danno dei cittadini, peraltro in un ambito di straordinaria valenza sociale. Nondimeno, Uea ha inteso interrompere uno strano atteggiamento, quasi distaccato, da parte dei "controllori" rispetto alle predette condotte di questi soggetti e alle pratiche commerciali da questi poste in essere”.

www.uea.it

 

 

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