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  • contratto

12/10/2022 REGOLAMENTO 51, IL CHIARIMENTO IVASS NON CONVINCE I GRUPPI AGENTI AXA E ZURICH

Il chiarimento dell'Ivass non soddisfa i gruppi agenti firmatari di un ricorso al Tar contro il regolamento 51/2022. Lo afferma una nota emessa congiuntamente da Alessandro Lazzaro ed Enrico Ulivieri, presidenti rispettivamente dell'Unione Agenti Axa e del Gruppo Agenti Zurich.

I due organismi aziendali contestavano l'obbligo di raccogliere “la dichiarazione con la quale il cliente attesta di aver ricevuto le informazioni sui premi offerti dalle imprese” oppure “di aver utilizzato il servizio Preventivass autonomamente”, affermando l'assenza di questa misura nella normativa primaria.

L'Ivass ha poi specificato, in risposta alle obiezioni degli agenti, che nel caso in cui il consumatore abbia già consultato autonomamente il servizio Preventivass e si rivolga, poi, a un intermediario per firmare il contratto, il distributore è dispensato dal dover accedere ancora allo strumento di confronto. “Sarà sufficiente”, ha precisato l'authority, che la dichiarazione “dia conto di tale circostanza senza necessità che essa riporti i numeri identificativi dei preventivi emessi dalle imprese di cui l’intermediario è mandatario“.

Ma, secondo i due gruppi agenti, l'intervento dell'Ivass non sposta il problema di un millimetro. Il “chiarimento applicativo”, afferma la nota, “non supera la critica di fondo, e cioè il fatto che tale “dichiarazione” debba ritenersi obbligatoria e che debba necessariamente provenire dal cliente e non, invece, dall’agente. Resta quindi il fatto che tale obbligo, oltre a non essere previsto dall’art. 132 bis codice delle assicurazioni private nell’ambito della delega regolamentare, rifluisce in un inutile, costoso e improduttivo aggravio a carico degli intermediari”.

Inoltre, aggiungono gli agenti, l'authority non garantisce che, in sede ispettiva, “l’istituto non pretenda che tale “dichiarazione” abbia più stringenti requisiti di forma e di sostanza, requisiti che il “chiarimento” di per sé non esclude affatto. Pur rivelando la fondatezza delle censure contente nel nostro ricorso”, conclude la nota dei due gruppi, il chiarimento “ non le supera, ma al contrario, rischia di aggiungere confusione a confusione”.