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23/12/2013 DONAU REVOCA I PRESIDENTI DEI DUE GRUPPI AGENTI

Dismissione massiccia di portafoglio, blocco dei rinnovi dei contratti rc auto, ripetute ispezioni amministrative sulle stesse agenzie, strane migrazioni di portafogli. Fino alla revoca dei presidenti dei due gruppi agenti. Secondo lo Sna è quanto sta accadendo a Donau assicurazioni, dopo l'annuncio dell'impresa di voler dismettere due terzi del portafoglio per risanarlo, eliminando però anche polizze mai colpite da sinistro. Dopo un primo scambio di lettere con reciproche offerte di dialogo, nei giorni scorsi la compagnia ha revocato con effetto immediato i presidenti dei due gruppi agenti, Antonino La Bianca per il Gladi (Gruppo libero agenti Donau Italia) e Franco Grasso per il Gad (gruppo agenti Donau). 'Una scorrettezza tentare di decapitare l'organizzazione di rappresentanza dei propri agenti durante una vertenza', spiega una nota degli agenti Donau 'una cosa mai vista nella storia dei rapporti fra agenti e imprese'. I gruppi hanno chiesto l'assistenza dello Sna per mettere in atto una serie di azioni a tutela del lavoro dei propri rappresentati. Il Sindacato si è subito attivato e sta valutando la situazione tramite i propri legali soprattutto in ordine alla massiccia dismissione di polizze, che potrebbe configurare una violazione delle rigide norme del Codice delle assicurazioni: è già in preparazione un esposto alle autorità di settore. I legali stanno inoltre valutando eventuali profili d'inadempienza contrattuale dell'impresa che possano aprire la via a una revoca di massa della compagnia per 'giusta causa' da parte degli agenti, con conseguente richiesta di risarcimenti dei danni subiti dagli agenti. 'Quella nella quale sono stati costretti gli agenti Donau è una situazione insostenibile', ha detto Claudio Demozzi, presidente di Sna, 'richiede interventi decisi che vedranno lo Sna schierato a fianco dei colleghi e dei loro gruppi agenti. La revoca dei presidenti dei due gruppi agenti, cui va tutta la nostra solidarietà, attuata in questo momento di contenzioso con l'impresa assume il significato di un'intollerabile intimidazione cui è necessario reagire con fermezza'. Secondo gli agenti Donau, dopo una rapida crescita del portafoglio, la compagnia ha in pratica perso il controllo della situazione. 'Le scelte organizzative hanno favorito l'ingresso rapido di un notevole portafoglio, cui non ha fatto riscontro un tempestivo adeguamento delle strutture della direzione', spiega Franco Grasso, presidente del Gladi, 'da qui a perdere il controllo della situazione, il passo è breve. La gestione dei sinistri andava a rilento, con crescita del contenzioso e del malcontento tra clienti e operatori; la compagnia è stata anche oggetto d'ispezioni da parte della vigilanza, con applicazione di pesanti sanzioni per le inadempienze riscontrate. Il management, piuttosto che prendere atto del proprio fallimento nella conduzione dell'impresa, ha preferito addossare la colpa alle agenzie e, soprattutto, a quelle del meridione, accusate di aver prodotto perdite, sebbene i dati stessi dell'impresa, a uso interno, dimostrino il contrario. La compagnia ha allora elaborato un piano di risanamento che prevede la riduzione drastica del portafoglio, da oltre 200 a circa 70 milioni di euro entro il 2014, alla ricerca di un contemporaneo miglior equilibrio tra i premi auto e quelli degli altri rami, allo scopo di riportare la gestione in attivo entro lo stesso anno. E' una teoria fantasiosa e che fa sorridere, se si pensa che gli agenti che dovrebbero attivarsi nella produzione delle polizze di rami 'preferiti', sono poi gli stessi i cui portafogli auto sono falcidiati dalle massicce dismissioni poste in essere dalla compagnia. I gruppi agenti hanno protestato per queste attività di ridimensionamento che non guardano in faccia nessuno e passano attraverso revoche pretestuose, scorpori di portafoglio, blocco dei rinnovi a scadenza delle polizze auto (cosa assolutamente vietata dal codice delle assicurazioni), allontanamento di collaboratori degli agenti. In un anno e mezzo sono state revocate un centinaio delle 260 agenzie. L'azienda ha manifestato disponibilità al dialogo, ma non ha accettato la richiesta dei gruppi agenti di sospendere nel frattempo queste azioni massacranti, che continuavano a mettere in mezzo a una strada padri di famiglia e a vanificare il risultato di anni di lavoro degli agenti. Non appena i toni del confronto si sono fatti più duri, la risposta della Donau è stata quella di revocare in un sol giorno entrambi i presidenti del gruppi agenti. Questo ha scatenato una reazione durissima, con un'escalation dello scontro, che ormai non prevede esclusione di colpi: è in partenza un esposto all'Antitrust, all'Ivass, al Ministero dello sviluppo economico. Una lettera alla casa madre, in Austria, spiegherà quanto sta accadendo, anche perchè abbiamo il sospetto che non siano al corrente di quale sia la vera situazione in Italia. Non si escludono azioni ancora più eclatanti, come una revoca collettiva con richiesta di risarcimento degli enormi danni subiti dagli agenti'.