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  • Il logo dell'Ivass

29/06/2022 IVASS, IN VISTA LA FUSIONE CON BANCA D'ITALIA?

L'Ivass potrebbe diventare un ente strumentale di Bankitalia. Lo ha affermato il suo presidente Luigi Federico Signorini nelle sue considerazioni sull'attività dell'istituto nel 2021, rivelando che lo schema proposto al governo punta a favorire una piena condivisione delle funzioni di supporto e una graduale integrazione del personale, anche sull’esempio di altri paesi europei. “Abbiamo trovato, ci pare, orecchie attente", ha affermato. "Attendiamo ora le riflessioni politiche, così come, se si vorrà procedere, il necessario parere della Banca centrale europea”.

 

Solidità. Nel corso del documento, Signorini ha sottolineato la solidità delle assicurazioni, nessuna delle quali è scesa sotto il 100% e molto poche a livelli inferiori del 130%, mentre l'indice medio a maggio era del 234%.

La patrimonializzazione al momento dello scoppio della guerra, ha aggiunto il presidente dell'Ivass, continuava a essere buona, e le esposizioni delle compagnie verso Russia e Ucraina rano ridotte. Ad avere un impatto diretto sulle assicurazioni sono invece inflazione, crescita di tassi e spread e più volatilità di mercato.

In particolare, l’aumento del differenziale si è accompagnato a un forte rialzo della curva dei tassi di
interesse privi di rischio rilevata da Eiopa. Influenzando l’indice di solvibilità anche in senso positivo, grazie alla riduzione del valore attuale delle riserve tecniche.

 

Redditività. Nel 2021 il roe è calato rispetto all'anno prima, attestandosi al 9% circa. il decremento dipende soprattutto dalla discesa della redditività dei danni, che due anni fa aveva beneficiato del calo dei sinistri auto. 
La raccolta premi è cresciuta del 4% circa, tornando sui livelli pre-pandemici. Nei danni si è verificata una crescita dell'1,9%, soprattutto per i rami diversi dalla Rca.

Nel vita (+4,5%) la raccolta è stata spinta delle unit linked (+34,5%), che ribaltano il rischio di investimento sugli assicurati; scendono invece del 5,1% i prodotti tradizionali del ramo I; la raccolta del comparto danni è cresciuta dell’1,9% essenzialmente per le assicurazioni diverse dalla Rca.

La crescita dell’inflazione, ha ricordato Signorini, sta invece facendo incrementare i costi nei danni, per l'aumento per gli oneri per sinistri. Soprattutto la Rca, che per premi rappresenta il 34% del comparto.