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06/04/2021 ASSICURAZIONI, UN APRILE RICCO DI CAMBIAMENTI

1 aprile di grandi trasformazioni per il mondo assicurativo italiano. In questa data, infatti, Cattolica è diventata ufficialmente spa, dopo 125 anni da cooperativa. Un'operazione a cui Generali aveva vincolato l'ingresso nel capitale azionario e che era stata votata dall'assemblea straordinaria del 31 luglio.

 

Cattolica diventa spa. Ora Generali, come chiarito dalla Consob, potrà salire fino al 30% della compagnia veronese, acquistando azioni sul mercato oppure o sottoscrivendo parte dell’eventuale inoptato nell’aumento di capitale da 200 milioni di euro a cui Cattolica darà il via entro luglio; tuttavia, questi acquisti incrementali non permetteranno al gruppo triestino "di avvalersi, in un momento successivo, di esenzioni fondate su cause indipendenti dalla volontà" del Leone, come prevede il Tuf, se questi acquisti "si rivelassero ex post determinanti – ossia, non marginali – per il successivo superamento di soglie rilevanti".

Per l'elezione del nuovo cda, fissata per il 13 e 14 maggio, e per prendere le decisioni importanti, sarà ora determinante il voto dei grandi azionisti - Generali, appunto, e Berkshire Hathaway di Warren Buffett in testa. Non tutti sono soddisfatti del passaggio dal modello "un uomo, un voto" a quello tipico di una spa. Per esempio, l'operazione che ha archiviato oltre un secolo di coop non ha fatto fare i salti di gioia a Casa Cattolica, rete informale in cui si riconoscono membri delle ex associazioni di soci delle compagnia veronese e di rappresentanti di politica, aziende, enti locali e istituzioni del territori.

Casa Cattolica ha lanciato una petizione sulla piattaforma web Change.org, che mira a: "salvaguardia dei 3.200 collaboratori e delle loro famiglie; salvaguardia del risparmio di decine di migliaia di piccoli soci azionisti; mantenimento della sede legale e operativa a Verona; coerenza verso i valori etici e l’Identità di Cattolica. "Come azionisti della compagnia, come istituzioni e come veronesi", si legge ancora nella petizione, "vogliamo far sì che questo profondo cambiamento diventi un’opportunità di rilancio. Per fare ciò è necessario un dialogo continuo e proficuo con il mondo cattolico, i piccoli soci e le istituzioni del territorio, che devono essere adeguatamente rappresentati negli organi sociali della compagnia".


Amissima Assicurazioni è ora in Hdi. Altro cambiamento importante, il passaggio ufficiale delle quote azionarie di Amissima Assicurazioni a Hdi (gruppo Talanx), dopo l'ok delle autorità competenti. L'amministratore delegato e direttore generale Alessandro Santoliquido ha lasciato quindi le sue cariche con decorrenza immediata, mantenendo però la sua poltrona nel cda di Amissima Vita. Questa compagnia, rimasta autonoma, ha nominato il vicedirettore generale Jozef Bala alla carica di dg.

Tra i ringraziamenti a Santoliquido, quello di Stefano Passerini, presidente del gruppo agenti Amissima, "per questo percorso di quattro anni vissuti “insieme”, inizialmente su una barca in difficoltà tra le onde ed oggi in una solida e brillante nave che approda in un porto sicuro".

Ha proseguito il leader agenziale: "siamo a ringraziarla per il contributo umano e professionale, per la visione sempre lucida sulle scelte da fare, per l’atteggiamento sempre dialogante seppur deciso, per l’indiscutibile capacità di ottenere da tutti i collaboratori il massimo dell’impegno possibile. Dopo questa esperienza sono sempre più convinto che i fatti contino più delle parole, che una stretta di mano valga molto più di un comunicato e soprattutto che di uomini come lei ci sarebbe bisogno in posizioni strategiche per il nostro Paese, maltrattato continuamente da burocrati e parolai senza scrupoli e senza dignità".

Con l'annuncio dell'ultimo passo verso la fusione, Amissima Assicurazioni ha anche comunicato i dati di bilancio dell'esercizio 2020. Che hanno visto una raccolta premi di 278,4 milioni, di cui 171,5 auto (61,6% del totale) e 106,9 non auto (38,4%); incidenza Ard e garanzie accessorie su totale premi Rca a 27,6%; utile netto a 11,1 milioni; Solvency ratio a 160% e combined ratio (lordo riassicurazione) a 86,3%.

Diffusi anche i risultati di Amissima Vita, che ha intrapreso il suo percorso in solitaria: premi emessi a 809 milioni e raccolta netta pari a 230,7, di cui 179,5 sul tradizionale (77,8% del totale) e 51,3 unit linked (22,2%); riserve tecniche a 6.718,7 milioni, utile netto a 27,9 milioni e Solvency ratio (per tutto il 2020) a 187% (204% su base pro forma).


https://www.cattolica.it

https://www.amissima.it