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13/10/2020 SI RAFFORZA IL WELFARE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI

Il welfare dei dottori commercialisti sarà rafforzato a partire dalla più ampia tutela dei tempi di cura familiare e lavoro. Attraverso contributi per l’istruzione dei figli, ma anche per far fronte alle spese per la degenza degli anziani nelle residenze sanitarie.

E' quanto emerge dall’approvazione dei ministeri vigilanti (Lavoro ed Economia) della delibera che l’assemblea dei delegati della Cassa previdenziale di categoria (Cnpadc) aveva approvato il 26 novembre scorso. Inserendo un nuovo articolo (il 56 ter) nel regolamento unitario relativo al sostegno dei professionisti iscritti attivi e pensionati. Il semaforo verde dei dicasteri giunge a poche settimane da un altro placet significativo per l’innalzamento delle protezioni a beneficio dei dottori commercialisti: quando, cioè, erano entrate in vigore altre misure di supporto per la platea, tra cui quella sull’indennità “rinforzata” per le neomamme iscritte anche ad altri enti pensionistici.

 

Cda più libero

D’ora in avanti, il cda della Cassa potrà deliberare iniziative per contributi che incidano positivamente sulla conciliazione famiglia-lavoro. Aiutando gli iscritti e i pensionati a sostenere le spese per l’iscrizione dei figli ad asili nido, scuole materne, servizi di doposcuola. O supportando i costi per il ricovero in residenze sanitarie e servizi di cura per i familiari più anziani, o in situazioni di fragilità. Interventi realizzati pure mediante convenzioni e accordi con altri enti, come l’adesione all’iniziativa di Cassa depositi e prestiti per supportare l’accesso al credito dei professionisti.

Il provvedimento è stato condiviso da altri istituti previdenziali dei professionisti aderenti all’Adepp (l’associazione delle casse di previdenza professionali).

 

Buoni i numeri.

L’appeal del welfare “strategico” è comprovato dai numeri. A detta di Walter Anedda, presidente di Adepp, in pochi mesi si registrano 1.600 domande per il bando per l’acquisto di beni strumentali degli studi professionali e oltre 3.000 richieste di contributi per finanziamenti e a copertura degli oneri di affitto.

Ed è importante, continua il presidente, investire sulla conciliazione, “specie in un momento in cui lo sviluppo della professione, seppure in versione semi-agile, spesso si scontra con limiti ancora più importanti nella gestione degli impegni familiari”.

http://www.cnpadc.it