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  • Carlo Coscelli

04/05/2018 L'ACCORDO COMPAGNIA-AGENTI PROTAGONISTA AL CONGRESSO GA REALE

Il congresso numero 27 del gruppo agenti Reale Mutua, in corso di svolgimento al Forte Village di Santa Margherita di Pula (Ca), entra nel vivo con la relazione del presidente Carlo Coscelli (nella foto). Il discorso - come d'uso - ripercorre il percorso della giunta durante il mandato che si chiuderà sabato pomeriggio con l'elezione delle nuove cariche sociali (per domenica sono invece previsti la lettura della mozione congressuale e l'intervento della compagnia).

Grande protagonista, l'accordo impresa-agenti, che è stato siglato (nella versione PowerPoint - sarà presto "tradotto" in testo ufficiale) dopo un lunghissimo confronto e che dovrà passare al vaglio dell'authority e di un'assemblea straordinaria, chiamata a dare il suo verdetto. "La trattativa", afferma Coscelli dal palco del centro congressi, "è stata lunga e molto difficile. Abbiamo puntato a raggiungere due obiettivi apparentemente inconciliabili: quella di non distinguere più tra agenti fidelizzati e non, e il desiderio di mantenere inalterati gli asset che ci qualificano come fidelizzati e monomandatari. Abbiamo ribadito un concetto: siamo agenti Reale. Abbiamo quindi ribadito la nostra natura di stakeholder della compagnia. Su questa base non abbiamo trattato un accordo in plurimandato, ma un'intesa che consentisse di tenere gli asset normativi ed economici attuali in un mondo in cui il rapporto con la compagnia è privilegiato ma non esclusivo".

Il risultato non è un accordo di plurimandato, ma un'intesa che tratta nello stesso modo tre categorie di agenti: i monomandatari old style, i "fidelizzati" con piccolo purimandato e gli agenti plurimandatari. "L'accordo", dice Coscelli, "garantisce a tutti lo stesso trattamento economico e normativo". La compagnia ha posto una condizione: "l'attivazione di alcune tutele sui portafogli auto e altri danni rispetto a comportamenti che potessero stornare portafoglio". Detto in altri termini: chi "distrae" portafoglio (cosa pienamente permessa dalle normative), perde dei "plus", anche se il suo praticato resta uguale. "Abbiamo mantenuto il payout invariato", prosegue Coscelli. "E l'accordo è indifferenziato per tutti, scongiurando le trattative one to one". Gli agenti che decideranno di passare in plurimandato manterranno anche gli istituti normativi distintivi, come l'indennità rinforzata in caso di revoca ad nutum.

Se tutto andasse liscio – se cioè l'accordo raggiunto incontrasse semafori verdi – la trattativa avrà uno strascico. Anzi, una seconda fase. "Dopo l'accordo ci saranno una decina di tavoli negoziali", ricorda Coscelli. Tra questo, l'accordo dati, "che non abbiamo ancora affrontato per una ragione: al momento ci è del tutto impossibile valutare in maniera adeguata l'arrivo delle nuove normative. Che avranno effetti enormi sullo scambio dati fra compagnia e intermediari".

E, a proposito di normative, il dibattito ora in corso sta evidenziando la preoccupazione degli intermediari per la modifica dell'articolo 117 del Codice delle assicurazioni. Quello, per chiarire, che non permette agli agenti e ai subagenti il conto separato, per incassare i premi dai clienti e riversarli alla compagnia al netto delle provvigioni.

Di questo argomento hanno parlato i rappresentanti delle associazioni di categoria, intervenuti ieri, giovedì 3 maggio, all'apertura del congresso. "La proibizione del conto separato", ha aperto Claudio Demozzi, presidente dello Sna, "vale solo per noi agenti e per i nostri collaboratori iscritti in sezione E. Il cliente degli agenti e dei subagenti dovrebbe, quindi, pagare direttamente alla compagnia. Per tutti gli altri, invece non cambierebbe nulla. E non c'è solo questo. La possibilità di fidejussione bancaria necessaria per non dover sottostare a quegli obblighi, secondo questa normativa, è ammessa per broker e banche, ma non per agenti. Abbiamo fatto capire alla politica che siamo arrabbiati (il presidente dello Sna utilizza un termine più "forte", ndr). E la politica, senza distinzioni di partito, ci ha dato ragione, anche in documenti ufficiali".

Le bocce non sono ancora ferme: vediamo ora che cosa capiterà. "Intanto", ha detto Demozzi"abbiamo presentato un esposto alla Procura della repubblica di Roma, che indaghi su chi possa aver suggerito queste norme".

"Nell'articolo 117, le uniche categorie penalizzate sono stati gli agenti e subagenti", ha ribadito Roberto Arena, vicepresidente di Anapa. "Pensate: potremmo trovarci operatori non professionali autorizzati a vendere polizze fino a 600 euro. Che non è un premio basso, ma medio. Bene: questi venditori, non soggetti a controllo né a formazione, incasserebbero l'importo, per poi mandarlo alla mandante. Loro potrebbero farlo. E noi no".

Una battaglia, questa, che accomuna le due associazioni... "Sì, siamo convinti che, nella campagna contro questa normativa, noi e Sna possiamo fare qualcosa insieme. Anche se la pensiamo in un modo diverso su alcuni temi. Certo, se importa chi ha scritto la lettera prima, o chi è stato piu forte come risposta, bene, l'ha fatto lo Sna. Anapa, però, ha operato un po' più sottovoce, ma ha cercato i singoli parlamentari cercando di convincerli a tornare indietro su questa modifica".

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