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17/04/2023 RACCOLTA 2022: SU I DANNI, GIÙ IL VITA

Calano i premi assicurativi in Italia, e la crescita di rami danni non riesce a compensare il decremento del vita. Lo comunicano i dati Ania sulla raccolta 2022.

Più in particolare, il dato complessivo si è contratto del 7,2%, con l'incidenza dei premi totali sul pil passata dal 7,8% al 6,8%.

 

I danni. I rami danni hanno invertito il calo degli ultimi anni, attestandosi a 35,7 miliardi di euro (+4,6%), con una diminuzione (-2,1%) della sola Rca. Il risultato è stato, viceversa, trainato dal non auto (+8,2%). Più nel dettaglio, sono salite a due cifre perdite pecuniarie (+23,3%), Rc generale (+8,2%), trasporti (+13,8%), malattia (+12,5%), credito e cauzione (+10,5%). Crescita più contenuta di altri danni ai beni (+8,3%), assistenza (+7%), tutela legale (+6,4%), corpi veicoli terrestri (+6,3%), incendio (+6,2%) e infortuni (+4,3%).

 

II vita. Anche il vita ha invertito la tendenza, ma in direzione contraria rispetto ai danni: dopo anni di crescita, il ramo è calato dell'11%, soprattutto per il decremento delle linked (-27%), mentre il ramo I è diminuito del 2,6% e le polizze a capitalizzazione sono salite del 7,5%.

In crescita, anche se con un'incidenza molto conteenuta rispetto al volume complessivo, i rami malattia (+25,1% e fondi pensione (+33,3%).

In ogni caso, almeno a quanto afferma una stima preliminare basata sui dati trimestrali di Bankitalia, le polizze vita rappresentano il 16% dello stock di attività finanziarie delle famiglie italiane.

 

 

Stabilimento e Lps. Incremento invece per le rappresentanze di compagnie in regime di stabilimento (campione che rappresenta il 90% del mercato e il 6% della raccolta totale): il dato complessivo è del +2,4%, tirato dai danni (+15,3%), mentre il vita perde il 13,9%. Calo, infine, di oltre il 40% delle compagnie che operano in libera prestazione di servizi.

 

Alberto Mazza