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04/04/2014 I COMPARATORI NEL MIRINO AL CONVEGNO UEA

L'Uea (unione europea assicuratori) prosegue con una sorta di esposto la sua battaglia contro la disintermediazione del servizio assicurativo, e in particolare i comparatori, che sono al centro di un'indagine conoscitiva dell'Ivass. L'iniziativa è stata presentata nei giorni durante il convegno Intermediazione assicurativa e comparatori, nel rispetto delle regole e per la tutela dei diritti dei consumatori. Con quest'iniziativa è cui hanno partecipato rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico, Ivass, Antitrust, Ania ed Eiopa è Uea ha inteso chiarire la genesi e il senso della sua campagna 'per la tutela dei diritti dei consumatori, in difesa della legalità e di una corretta concorrenza e per la valorizzazione del ruolo sociale degli intermediari'. Durante i lavori l'Uea ha consegnato agli esponenti delle authority e delle istituzioni presenti in sala un documento in cui sono precisate le norme oggetto di possibile violazione da parte dei comparatori, rispetto al quale il direttore di Attualità Uea Francesco Barbieri ha dichiarato di attendere fiducioso 'risposte quanto più possibili chiare e puntuali alle istanze finora rilevate'. Tuttavia, in mancanza delle verifiche ufficiali richieste, il Consiglio direttivo è deciso ad adire in via giurisdizionale le medesime authority.Eiopa ha emanato le best practice in materia di comparazione, sintetizzate da Pierpaolo Marano, docente di Diritto delle assicurazioni alla Cattolica e consigliere dell'Autorità di vigilanza europea per il settore assicurativo e pensionistico. 'Un sito di comparazione', ha spiegato Marano, 'dovrebbe fornire tutte le indicazioni relative all'attività, alla fonte di guadagno, alla proprietà, all'autorità di controllo cui è sottoposto, alla politica adottata riguardo al trattamento dei dati personali, ai criteri scelti per la comparazione, ai rapporti commerciali eventualmente in essere con le compagnie. Non solo: i comparatori dovrebbero offrire la possibilità di raffrontare le polizze non soltanto in base al prezzo, ma anche a coperture, garanzie ed esclusioni previste dai contratti, indicando altresì espressamente la data di aggiornamento dei premi comparati. 'Vi sono oggettivamente alcune zone d'ombra, di cui l'Istituto si sta già interessando', ha dichiarato Lanfranco Lunghi, funzionario del servizio Tutela del consumatore di Ivass, 'riguardo alla trasparenza delle informazioni rese dai comparatori agli utenti, circa il loro ruolo, la proprietà e il numero delle imprese comparate, le modalità di comparazione e il fatto che quest'ultima sia limitata al solo elemento del prezzo, i messaggi pubblicitari e la fondatezza e verificabilità delle percentuali di risparmio promesse'. L'Antitrust, rappresentato dal direttore dell'Area credito Giuseppe Galasso, ha espressamente invitato Uea a sottoporre all'Authority casi concreti di possibili violazioni, mentre Massimo Greco è dirigente della Direzione generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica del Mise è ha ribadito la strategicità della digitalizzazione e dell'informatizzazione, ma non a scapito della centralità dei cittadini, in questo caso gli assicurati, e dei loro diritti. Greco, inoltre, a rivendicato la positività di TuoPreventivatore dell'Ivass, 'che aggrega le offerte delle compagnie in modo molto diverso dai comparatori e fornisce preventivi vincolanti per le imprese sulla base di parametri e informazioni molto precise e articolate'. A Vittorio Verdone, direttore centrale Auto, Distribuzione e Consumatori dell'Ania, il compito di fornire alcuni dati numerici sui comparatori, che in Spagna e Francia arrivano a gestire il 15-30% dei volumi dei premi rc auto e in Gran Bretagna il 70%; in Italia le percentuali sono inferiori al 5% (meno di un milione di contratti). Verdone ha sottolineato che per le compagnie l'evoluzione della distribuzione assicurativa va nel senso della multicanalità, con l'auspicio di regole chiare e dell'eliminazione di eventuali zone d'ombra, ma senza atteggiamenti di chiusura rispetto ai trend di sviluppo che interessano il settore a livello globale. Quello dei comparatori è, in questo periodo, un tema molto caldo. Lo scorso febbraio l'Ivass ha avviato una verifica sul livello di trasparenza di questi strumenti, rispetto alla quale le associazioni di rappresentanza degli agenti sono state invitate a partecipare attivamente. Anapa ha appositamente aperto una casella di posta elettronica per consentire ai propri aderenti e a tutti gli agenti interessati di segnalare le eventuali anomalie riscontrate nell'attività dei comparatori web, in modo da poter verificare, caso per caso, la loro compatibilità con la vigente normativa in tema di intermediazione e con i principi di leale concorrenza e, ove ne ricorrano i presupposti, adottare le opportune iniziative, anche a fini legali. Sna ha invitato l'Istituto di vigilanza a chiarire che tali siti comparativi hanno in realtà unicamente una funzione d'intermediazione e sono quindi soggetti alla normativa del Codice delle assicurazioni e dei Regolamenti Ivass sulla vendita a distanza, chiedendo all'Authority, a seguito delle risultanze dell'indagine, di predisporre una normativa specifica, per garantire al consumatore la distinzione dei servizi di comparazione da quelli di vendita, la gratuità del servizio e la completezza delle informazioni raccolte, il controllo e la garanzia sulla veridicità dei preventivi rilasciati, la possibilità di comparare non solo il prezzo, ma anche le condizioni contrattuali e i casi di limitazioni di garanzie, esclusioni e rivalse. Lo Sna ha sottolineato inoltre l'importanza di fare chiarezza sulle fonti di finanziamento dei comparatori. Ormai sotto la luce dei riflettori, qualche sito di comparazione tariffaria inizia a prendere iniziative in direzione di una maggiore trasparenza. Comparameglio.it, per esempio, si è sottoposto a un percorso di certificazione da parte di Ivass e Fca (l'Authority di Vigilanza in Gran Bretagna) e fornisce agli utenti anche le indicazioni sui contenuti delle polizze. D'altro canto, com'era prevedibile, aumentano i tentativi delle compagnie di integrare il mondo digitale e quello dei comparatori web con l'attività delle reti. Reale Mutua e Italiana Assicurazioni hanno sottoscritto un accordo con Facile.it che non ha mancato di sollevare polemiche. Nonostante infatti le rassicurazioni delle compagnie sulla 'totale sinergia con le loro reti distributive', Sna ha espresso le proprie preoccupazioni per bocca del suo presidente Claudio Demozzi, che ha recentemente sottolineato il rischio è per gli agenti è di dover sottostare alle richieste economiche e normative, dei comparatori, qualora tali soggetti dovessero assurgere a ruolo di principale fornitore di nuovi clienti Rca per gli intermediari agenziali, con ripercussioni anche sulla loro redditività dovendo riconoscere ai siti di comparazione quote crescenti di ristorno provvigionale. Per ora, si sa che è a quanto dichiara Reale Mutua è l'accordo con Facile.it vuole stravolgere il paradigma della strenua concorrenzialità fra comparatori e agenti, la cui centralità non sarebbe messa in discussione. Le reti sono libere di firmare o meno l'accordo, in base al quale i clienti è una volta effettuata la comparazione sul sito è possono decidere se sottoscrivere il contratto on line oppure in agenzia; le provvigioni all'agente cambiano in base alla scelta dell'assicurato, ma l'entità delle percentuali non è attualmente noto. Il convegno dell'Uea era dedicato alla memoria di Rolando Martorelli, grande protagonista dell'intermediazione professionale, persona di grande spessore professionale, culturale e umano e socio storico dell'Unione europea assicuratori. Per maggiori informazioni visita il sito: www.uea.it