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12/01/2022 DIECI TREND PER L'INSURTECH 2022

Nel 2021, gli investimenti in insurtech sono saliti del 460%, a 280 milioni di euro, contro i 50 del 2020. Lo rivela l’Investment Index realizzato dall'Italian Insurtech Association in collaborazione con l'Osservatorio Fintech e Insurtech del Politecnico di Milano. E quest'anno, afferma lo studio, la crescita sarà ancora più pronunciata, e permetterà di ridurre il gap esistente tra l'Italia e gli altri paesi europei.

L'Italian Insurtech Association ha anche previsto i dieci trend che potrebbero caratterizzare il 2022 della tecnofinanza assicurativa.

Il primo è la crescita degli investimenti in insurtech, trainati anche dall'ingresso in Italia di nuovi player internazionali. Secondo la previsione, l'importo passerà dagli 280 odierni a più di 500 milioni, spinti da fondi stranieri, sviluppo di progetti da parte di compagnie, intermediari techplayer digitali e progetti di collaborazione.

Previsto anche l'aumento degli investimenti in start up insurtech, che dovrebbero superare di cinque volte quelli del 2021, arrivando a sfiorare i 100 milioni. Certo, un livello ancora distante dai livelli di Francia (650 milioni nel 2021) e Gran Bretagna (800), ma un recupero comunque forte. Reso possibile, questa volta, dagli investimenti in innovazione, che potrebbero aumentare ancora di più se venissero introdotti incentivi fiscali.

Terza previsione, l'aumento della collaborazione fra start up, aziende tecnologiche e compagnie assicurative, che dal 65% attuale dovrebbero arrivare oltre il 90%.

C'è anche spazio per i nuovi settori (identità digitali, turismo spaziale, e-sport, realtà virtuale, criptovalute e nuovi modi di socializzare in rete) per cui non sarà più sufficiente l’offerta assicurativa tradizionale. Per questo motivo, secondo Iia, le coperture digitali provenienti da nuovi ecosistemi raddoppieranno rispetto al 2021. In un mercato che potrebbe arrivare a valere, entro il 2030, fino a 10 milioni di euro di premi solo in Italia.

Le previsioni Iia non dimenticano il ramo salute, che anche alla luce dell'emergenza pandemica è destinato a crescere molto. E, con questo comparto, la galassia dell'healthtech, che è già il primo settore al mondo per investimenti in tecnoassicurazioni (oltre i 2 miliardi di dollari). Entro il 2030, l'associazione prevede che la penetrazione di polizze digitali arrivi al 7% del mercato, per un totale di 1,8 milioni di assicurati. Il trend potrebbe iniziare già quest'anno, con l'arrivo di nuovi operatori specializzati.

Ci sono poi i modi alternativi di spostarsi, come la micromobilità urbana e la sharing economy: in futuro saranno sempre più collegate all’analisi comportamentale del conducente, ai suoi dati di guida o ai chilometri percorsi. Secondo l'Italian Insurtech Association, nel 2022 le polizze on demand relative a questo settore raddoppieranno rispetto al'anno scorso.

L'associazione si aspetta anche una grande crescita della embedded insurance, cioè le polizze abbinate a prodotti o servizi (come le Rc auto dai concessionari, le coperture per gli sciatori negli impianti di risalita o le coperture viaggio con l'acquisto del volo). Nei prossimi dieci anni, afferma Iia, questo settore potrebbe spingersi fino al 20% del valore del mercato assicurativo totale. Questo significa anche l'aumento di operatori esterni al settore che venderanno polizze, anche in ottica open insurance e digitale: per il 2022, l'associazione delle insurtech prevede che il numero di questi player raddoppino. Più che fare concorrenza all'intermediazione tradizionale, però, questi operatori intercettaranno i consumatori che al momento non si assicurano – polizze obbligatorie a parte.

Se i player esterni al settore potrebbero raddoppiare, ci si aspetta che il numero delle aziende di credito che offrono polizze digitali triplichi. Da dieci, come avvenuto nel 2021, a 30. Ma attenzione: per abbracciare davvero la bancassurance digitale non sarà sufficiente la trasposizione in bit delle offerte già esistenti, ma occorrerà una linea specifica per la distribuzione via web e mobile.

Ad aumentare, afferma l'associazione, saranno anche data analytics e intelligenza artificiale, per cui ci si attende, nel 2022, una crescita del 200%.

Ultima previsione, la crescita dei posti di lavoro che si renderanno disponibili: l'insurtech, afferma l'associazione, sarà uno dei cinque settori che offriranno un posto ai giovani in cerca di occupazione. Le aziende punteranno sulle assunzioni per colmare un digital gap che, secondo una ricerca svolta da Ey in collaborazione con Iia, è riconosciuto dal 71% degli impiegati assicurativi e preoccupa il 53% di loro. Un piano di reclutamento per trasformare la figura dell'assicuratore, che in futuro dovrà avere competenze in data science, intelligenza artificiale e ingegneria matematica.

 

Enrico Levaggi

 

https://www.insurtechitaly.com