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  • Il logo della Cassa Forense, l'Istituto di previdenza degli avvocati

20/01/2017 CASSE PROFESSIONALI, SALGONO I CONTRIBUTI MA SI AMPLIA IL WELFARE

Aumenti contributivi alle porte per alcune delle Casse previdenziali dei liberi professionisti.  Dal primo gennaio 2017 avvocati , geometri e ragionieri devono versare  qualcosa in più per garantirsi la pensione.  Non si tratta di novità, bensì di aumenti programmati che gradualmente giungono a regime. Contemporaneamente all’aumento delle aliquote contributive, però, numerose Casse confermano e rafforzano anche per quest’anno  provvedimenti assistenziali a favore dei giovani e delle loro famiglie. Insomma, non solo aliquote contributive più alte, ma anche più servizi di welfare.

Avvocati.  La Cassa Forense (l’ente di categoria) nel 2017 chiede gli avvocati mezzo punto in più. L’aliquota contributiva riferita al contributo soggettivo sale dal 14 al 14,50%, e va applicata al reddito professionale dell'anno precedente dichiarato ai fini Irpef (aliquota che salirà al 15% dal 2021 in poi), con un massimale di 98.050 euro e una quota minima di 2.815 euro. Sulla parte di reddito professionale eccedente 98.050 euro l’aliquota scende al 3%; mentre la quota minima si riduce del 50% nei confronti di  coloro che iniziano l'attività prima dei 35 anni (solo per i primi 5 anni di iscrizione).

In arrivo anche novità di natura assistenziale. Dal 2017 sarà pienamente operativo il nuovo portale dedicato al welfare, che già prima consentiva di fare ricerche personalizzate sui servizi di assistenza offerti da Cassa forense, che di recente si sono arricchiti di 27 nuovi istituti. E da quest’anno permette anche l’invio telematico della modulistica necessaria a richiedere questi servizi. Per offrire uno strumento di lavoro soprattutto ai giovani professionisti, nel 2017 sarà operativa la banca dati legale gratuita che la Cassa metterà loro a disposizione per accedere a tutte le sentenze.

Commercialisti. Un 2017 del tutto nuovo per la categoria. Il nuovo Regolamento unitario (prima vi erano diversi regolamenti che disciplinavano singolarmente la contribuzione, le prestazioni, i riscatti, ecc,), in vigore dal primo gennaio, prevede una serie di innovazioni che  riguardano  sia la previdenza che l’assistenza. In sintesi:

1) per i neoiscritti con più di 35 anni è stato eliminato il contributo minimo soggettivo per i primi 3 anni;

2) è stato introdotto il sostegno economico in caso d’infortunio o malattia che comporta l’interruzione dell’attività professionale per un periodo superiore a 3 mesi;

3) innalzamento del tetto massimo del tasso di capitalizzazione dei montanti contributivi utili a pensione;

4) miglioramento della tutela della maternità, con erogazione di una mensilità extra alle lavoratrici madri;

5)  corresponsione di un assegno per gli orfani minori di 26 anni;

6) ampliamento del periodo entro il quale deve essere versato l’onere per il  riscatto del periodo di laurea in caso di opzione per il pagamento rateale (dalla  metà, al doppio dei mesi oggetto di riscatto);

7) revisione, in una logica di alleggerimento e gradualità, del sistema  sanzionatorio per chi versa in ritardo.

Un’altra importante novità riguarda il rendimento del montante. Dal 2017 viene superato il vincolo della “rivalutazione minima” che con il Pil basso non supera l’1,5%; d’ora in poi Cnpadc (la Cassa di categoria) potrà riversare sui montanti un rendimento pari alla media del rendimento del patrimonio degli ultimi cinque anni.

Geometri. E’ stabilito l’aumento di un punto del contributo soggettivo, che passa dal 14 al 15%. L’aliquota va applicata al reddito professionale dell'anno precedente dichiarato ai fini Irpef, con un massimale di 153mila euro: sulla quota di reddito eccedente  l’aliquota si riduce al 3,5%. E’ comunque previsto un valore minimo, che sale da 3.000 (anno 2016) a 3.250 euro. E’ inoltre dovuto un contributo detto “integrativo” (ripetibile nei confronti dei clienti) pari al 5% dei corrispettivi assoggettati ad Iva, con un minimo di 1.650 (era di 1.500 nel 2016), e una quota fissa di 17 euro per il fondo maternità delle professioniste.

Restano le agevolazioni per i giovani, che sino al  compimento del trentesimo anno di età, godono di una riduzione del contributo soggettivo così strutturato: valore minimo,  riduzione di 1/4 per i primi 2 anni (812,50 euro) e riduzione di 1/2 per i successivi 3 anni (1.625 euro); contributo percentuale: 3,75% per i primi 2 anni, 7% per i successivi 3 anni.

Le iniziative assistenziali riguardano soprattutto  agevolazioni mirate alla formazione e aiuto per  chi comincia a fare i primi passi nella professione. Sono inoltre previsti prestiti a tasso agevolato, sia personali che per esigenze di studio professionale (ampliamento, ristrutturazione, ecc.).

Ingegneri e architetti. Non è previsto aumento dell’aliquota contributiva per il 2017. Anche per l’anno in corso gli ingegneri e architetti dovranno versare il contributo soggettivo nella misura del 14,5% del reddito professionale dell'anno precedente dichiarato ai fini Irpef, entro un massimale di 121.600 euro e il rispetto di un versamento minimo di 2.280 euro. Il regolamento dell’Inarcassa (l’ente di categoria) prevede inoltre il versamento di un contributo  facoltativo detto "modulare": dall’1% all’8,50% del reddito professionale dichiarato ai fini Irpef, con un minimale annuo di 190 euro e un  massimale di 10.328 euro.

Sono altresì dovuti il contributo integrativo (ripetibile nei confronti dei clienti) nella misura del 4% dei corrispettivi assoggettati a Iva (con un massimale di volume d’affari pari a euro 161.050),con un minimo di  675 euro, e una quota fissa di 61 euro per il fondo maternità. Nulla di nuovo anche per quanto riguarda i giovani professionisti, coloro cioè che iniziano l'attività' prima dei 35 anni d’età, che per i primi cinque anni d’iscrizione godono della riduzione del contributo soggettivo percentuale a metà (7,25% anziché 14,5%). Viene inoltre rivisto il sistema sanzionatorio: l’ente intende riproporre ai ministeri vigilanti la riduzione delle penali per chi paga entro l’anno o ricorre agli istituti di conciliazione (idea bocciata nel 2016). Per quanto riguarda l’assistenza, Inarcassa  prosegue sulla rotta del welfare e dell’evoluzione dei servizi di tutela sociale e sanitaria come la long term care, che nel 2017 sarà rafforzata.

Ragionieri.  Contributo soggettivo in rialzo: nel 2017 a scelta dell'interessato, da un minimo del 14% a un massimo del 24% del reddito professionale dichiarato ai fini Irpef, con un massimale di 102.814 e un contributo minimo di 3.130 euro. Le aliquote sono aumentate, ogni anno, di un punto percentuale fino al raggiungimento (nel 2018) del minimo del 15% e del massimo, il 25%. Per coloro che iniziano l'attività prima del compimento dei 38 anni di età, il contributo soggettivo è ridotto del 50%; tale riduzione è limitata ai primi 7 anni di iscrizione purché l'età non sia superiore a 38 anni. E inoltre previsto un contributo soggettivo supplementare: 0,75% del reddito professionale (0,38% per i titolari di pensione), con un minimo di 468 euro annui (234 per i titolari di pensione). Il contributo integrativo (ripetibile nei confronti dei clienti) è stabilito in misura pari al 4% dei corrispettivi assoggettati a Iva, con un minimo 780 euro. Per il 2017 la quota  fissa  per  il   fondo   maternità   delle  professioniste non è dovuta. I ragionieri da quest’anno potranno effettuare i versamenti contributivi tramite modello F24, con la facoltà di compensare eventuali crediti verso il fisco.

Una riforma dell’assistenza è anche nell’agenda di Cassa ragionieri, la delibera è stata già approvata ed è in attesa del nullaosta ministeriale. Sono state introdotte nuove prestazioni a sostegno degli iscritti con l’obiettivo di ampliare le tutele assistenziali in un’ottica di welfare globale del lavoro e della famiglia.  Tra le novità vi sono da registrare un  maggior  sostegno ai figli disabili anche maggiorenni , e agli iscritti indigenti con figli minori, nonché aiuti in caso di assistenza domiciliare o inabilità temporanea.