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  • Un esterno del complesso di Chia, in Sardegna, dove si svolge il congresso Sna

06/04/2017 SNA, DEMOZZI APRE IL CONGRESSO NUMERO 50

Sono passati meno di sei mesi dall'assemblea di Bari e Sna torna a riunirsi per il congresso nazionale ordinario numero 50 – questa volta elettivo - che si è aperto oggi a Chia Laguna, in Sardegna. Un evento organizzato in anticipo di qualche mese rispetto alle normali scadenze. Il motivo lo spiega direttamente il presidente Claudio Demozzi nel corso della relazione iniziale. “Il Ministero dello Sviluppo economico ha recentemente aperto il tavolo sulla Idd, che dovrebbe accompagnare i lavori di predisposizione del recepimento in Italia della direttiva”, spiega Demozzi, “questo percorso, che dovrebbe terminare entro febbraio 2018, si preannuncia tortuoso e complesso. Chi siederà al tavolo, avrà quindi bisogno di un’ampia delega congressuale. Non avremmo certo potuto immaginare di porre le basi per un confronto duraturo, difficile e importante come questo, a un tavolo ministeriale, muniti di una delega di rappresentanza con scadenza a due mesi”.

Partigiani. La relazione è, dunque, il consuntivo di un mandato, oltre che il programma elettorale del presidente e della sua giunta. Il Demozzi di Chia è il consueto Demozzi “da battaglia”, ma l'assemblea di Bari è troppo vicina per riservare sorprese nella relazione. Così, molti temi richiamano quelli già esposti a fine ottobre. Risuona ancora, come in Puglia, il termine “partigiani”. “Lo siamo sicuramente”, afferma Demozzi dal palco: “infatti rappresentiamo gli interessi degli agenti, non li confondiamo con quelli delle imprese. Le compagnie facciano le compagnie, gli agenti facciano gli agenti”.

 “Aumentate le provvigioni!” A proposito di compagnie, il presidente Sna le ha definite “incapaci di reagire alla costante perdita di fatturato con politiche di offerta, incapaci cioè di intercettare la nuova domanda di assicurazioni che il mercato indirizza invano verso l’industria del settore, attraverso gli intermediari professionali. Il risultato di simili strategie non può che essere un impoverimento dell’offerta”. Nello stesso tempo, ha aggiunto l'agente trentino, “le compagnie leader hanno incrementato i loro già ottimi risultati economici, e con esse la gran parte delle imprese assicuratrici operanti nel nostro Paese. Si pensi che l’utile medio (annuo) del settore negli ultimi otto anni (al 2015) è stato pari a oltre 2,52 miliardi di euro, mentre l’utile medio negli ultimi cinque anni è stato pari a 3,8 miliardi di euro (sempre al 2015). Non mi stancherò mai di ripetere come in una fase, ormai lunga, di contrazione della raccolta premi e contemporanea ascesa degli utili delle imprese, il primo provvedimento da adottare per un recupero immediato della redditività delle nostre agenzie non possa che essere l’aumento delle tabelle provvigionali”. Una proposta che, naturalmente, è stata applauditissima.

Ostacoli al plurimandato. Demozzi ha denunciato “i provvedimenti coercitivi e ritorsivi delle rispettive mandanti nei confronti di colleghi che non si sono piegati a illegittimi obblighi di fedeltà forzata, di esclusiva di fatto”. Alcune compagnie, ha proseguito, “limitano la libertà negoziale e l’autonomia professionale degli agenti ponendo ostacoli e attuando vere e proprie ritorsioni nei confronti di coloro che, allo scopo di servire al meglio la propria clientela, sottoscrivono ulteriori mandati agenziali o instaurino forme di libera collaborazione con altri intermediari. Questo, a distanza di dieci anni dall’entrata in vigore della legge Bersani. Nei mesi scorsi ha sottoposto alle autorità del settore un dossier che riportava le numerose clausole vessatorie contenute nei nostri mandati agenziali”.

Fonage, ancora tu.  Come a Bari – quando ancora il ritorno del Fonage alla normalità era fresco fresco – ampio spazio è dedicato al fondo pensione. “Abbiamo vinto”, ha proclamato ancora il presidente, “chi lavorava in campo aperto e nell’ombra per trasformare il nostro Fondo pensione collettivo in un “PIP-pone”, smontabile a piacimento dalle compagnie, ha fallito. E non era così scontato. Merito della squadra Sna che non ha ceduto, è rimasta unitae ha ottenuto il risultato”.

Digitale. E Internet? “Sarà necessario individuare e condividere una strategia agenziale per la “distribuzione” on line, per la fidelizzazione digitale della propria clientela, per l’utilizzo in autonomia dei social network come nuovi strumenti di relazione con i clienti. I colleghi hanno necessità di avere precise indicazioni in quest’ambito, e anche i gruppi agenti si sono fatti trovare impreparati nell’affrontare il terreno scivoloso della negoziazione con le compagnie su questi temi”.

Candidatura (per ora) unica. Dopo la relazione di Demozzi, la palla passa agli interventi dei congressisti, che si protrarranno per tutto il pomeriggio. La giornata di domani, venerdì 6 aprile, è dedicata invece alle votazioni, con gli interventi dei candidati alle 9.30 e l'apertura dei seggi un'ora dopo. Finora ha proposto la sua candidatura soltanto la lista di Demozzi: per eventuali candidature alternative c'è, comunque, tempo fino alle venti di stasera.

Enrico Levaggi

www.snachannel.it