CLOSE

This website uses cookies. By closing this banner or browsing the website, you agree to our use of cookies. CLOSE

10/05/2013 AIBA/1 LE IMPRESE ITALIANE SONO TROPPO ESPOSTE AI RISCHI

Crisi economica, inquinamento, calamità naturali: l'esposizione di molto aziende contro questi rischi mette a repentaglio il sistema produttivo italiano. L'ennesimo allarme contro la drammatica sottoassicurazione che caratterizza le imprese italiane è venuta dall'Aiba (l'Associazione italiana dei brokers di assicurazione e riassicurazione) nel convegno su Le nuove frontiere dell'assicurazione: il broker a tutela di persone e aziende. L'incontro ha approfondito anche il tema della rc professionale, in vista dell'obbligo di copertura assicurativa che scatterà il prossimo 13 agosto. 'Siamo in una situazione di emergenza', sottolinea il presidente dell'Aiba Francesco Paparella, 'la lunga durata della fase di recessione ha ormai intaccato il patrimonio delle imprese e delle famiglie italiane, e reso tutti più fragili di fronte alle conseguenze provocate da un evento dannoso. E' vero, mancano le risorse, ma proprio nella difficoltà la tutela assicurativa diventa indispensabile per la sostenibilità del sistema produttivo e la tranquillità familiare. Se nel passato era identificato come l'interlocutore delle grandi aziende, oggi il broker è riconosciuto come partner privilegiato di piccole e medie imprese e professionisti'. Le aree di scopertura delle imprese italiane sono numerose. 'Meno del 20% delle aziende italiane, contro l'80% di quelle tedesche ha una polizza contro i danni indiretti, che protegge dalle perdite economiche conseguenti a un fermo di produzione', sottolinea Paparella, 'eppure uno studio realizzato dal Cea (Comitato europeo assicuratori) ha evidenziato che il danno indiretto mediamente supera di due volte e mezzo quello diretto. Dotarsi di una copertura assicurativa da danni indiretti, che garantisce il ripristino delle condizioni economiche e finanziarie dell'azienda, può rappresentare quindi un vero salvagente contro la crisi'.Le coperture contro l'inquinamento. Fra le aree caratterizzate da una forte scopertura, vi è quella delle polizze contro l'inquinamento. 'Questo rischio è complesso da valutare e in continua evoluzione sotto il profilo tecnico e giuridico', spiega Giovanni Faglia, responsabile del Pool per l'assicurazione e riassicurazione della rc da inquinamento, 'è caratterizzato da una bassa frequenza ed elevato impatto, richiede competenze multidisciplinari e interessa la maggior parte delle attività produttive: la gravità del danno, inoltre, non dipende dalle dimensioni dell'azienda. Il mercato assicurativo italiano è costituito da tre grandi operatori, il Pool, Aig e Ace. Il sistema produttivo italiano tende a trascurare la garanzia contro il rischio ambientale, oltre il 90% delle imprese non possiede una copertura oppure ha una polizza di rc generale con estensione inquinamento accidentale, mentre solo 4mila imprese hanno una polizza specifica per i danni da inquinamento'.'Per aumentare la diffusione bisogna semplificare le polizze e renderle maggiormente comprensibili', sottolinea Faglia, 'innovare con giudizio le garanzie, proporre nuovi servizi per la gestione del sinistro, aggiornare la comunicazione e incrementare la formazione attraverso iniziative come l'Aba, l'Accademia di brokeraggio assicurativo promossa dall'Aiba, o il master del Cineas. Malgrado la situazione economica, il mercato è previsto in moderata ma costante crescita, e i broker non sono mai stati così interessati al rischio inquinamento'.I rischi catastrofali. L'Italia è il paese maggiormente esposto a eventi catastrofali come terremoti, alluvioni e inondazioni, l'82% dei comuni italiani è a rischio di dissesto idrogeologico e il 67% si trova in zona sismica: malgrado questo, però, a differenza di altri paesi sviluppati, l'Italia non si è mai dotata di un sistema assicurativo diffuso. 'L'importanza della copertura per il settore industriale e per le abitazioni civili rappresenta una scelta previdenziale e di ragionevolezza che ancora sfugge agli italiani', dice Paparella, 'gli interventi normativi sulla materia hanno sempre avuto un iter complicato e tortuoso, senza raggiungere l'obiettivo di un obbligo di legge'. 'Nell'ambito delle polizze multirischio per imprese e abitazioni', dice dal canto suo Roberto Manzato, direttore centrale vita, danni e servizi di Ania, 'è abbastanza diffusa l'estensione della garanzia incendio a eventi atmosferici come bufere, grandine, vento e precipitazioni intense, e vi è una piena disponibilità di copertura. Lo stesso vale, per le imprese, nel caso degli eventi naturali sempre considerati catastrofali come terremoti e alluvioni. Per quanto riguarda invece le polizze per le abitazioni, diverse compagnie offrono polizze multirischio con estensione al terremoto mentre è più rara la garanzia alluvione, ma la copertura è poco diffusa. In base ad alcune stime provvisorie di Perils, per quanto riguarda le imprese, nel 2013 il settore assicurativo ha un'esposizione molto elevata, circa 350 miliardi di euro; per le abitazioni assicurate contro i rischi catastrofali, l'esposizione è stimata invece in oltre 60 miliardi di euro. Le principali criticità legate all'assicurazione dei rischi catastrofali sono la disponibilità di capitali e l'anti-selezione del rischio.: i soggetti maggiormente sensibili alla copertura, infatti, sono quelli che, presumibilmente, vivono nelle aree più esposte'. Per le calamità naturali gli operatori invocano da tempo una partnership fra pubblico e privato. 'Con questo sistema lo Stato non sarebbe più esposto a interventi economici non coperti da adeguati stanziamenti in bilancio per far fronte alle conseguenze degli eventi calamitosi', spiega Paolo Panarelli, direttore generale della Consap, 'le compagnie di assicurazione amplierebbero il loro mercato, e i cittadini otterrebbero indennizzi in tempi rapidi e certi. Questo modello può trovare ulteriori ambiti di applicazione, attraverso iniziative coordinate e condivise fra il settore pubblico e quello privato, anche in altre aree che presentano criticità, come i rischi derivanti dalla rc sanitaria e quelli da inquinamento'. Per maggiori informazioni visita il sito: www.aiba.it