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19/06/2014 PREVIDENZA, PIÙ INVESTIMENTI IN ITALIA ATTRAVERSO LA CDP

Dopo la vicenda Sopaf (la truffa ai danni delle Casse dei ragionieri, medici e giornalisti), che ha scatenato una raffica di verifiche da parte degli organi vigilanti di questo delicato segmento del settore pensionistico, si cercano "nuovi percorsi' per garantire cammini finanziari più sicuri che consentano alle Casse previdenziali di investire nel sistema Italia, avendo un comportamento corretto. Per questo, la Commissione parlamentare di vigilanza sugli enti di previdenza ha pensato alla Cdp (Cassa depositi e prestiti) che assicura investimenti certi e garanzia di sicurezza. Entro fine mese vi sarà già la proposta che verrà sottoposta alle Camere. La stessa Cassa depositi e prestiti, al fine di costruire un percorso positivo per garantire le pensioni e allo stesso tempo prodotti finanziari sicuri, è già pronta a collaborare con i fondi pensione attraverso un'emissione speciale di obbligazioni a medio-lungo termine, destinate esclusivamente ai fondi stessi. Altre forme di collaborazione, fra Cdp e i Fondi pensione, ipotizzate dal presidente della Cassa Franco Bassanini sono: la costituzione da parte di Cdp di un Fondo d'investimento immobiliare chiuso in cui i fondi potrebbero investire, ovvero il loro ingresso nel capitale di Cdp reti, o ancora la possibilità per i fondi pensione di investire nel Fondo strategico. Bassanini propone anche l'inserimento di qualche meccanismo di monitoraggio per garantire che l'investimento sia poi destinato al "finanziamento dell'economia italiana". D'altronde l'ultima relazione della Covip (la Commissione di vigilanza sui fondi pensione) parla chiaro: su 86,8 miliardi di euro investiti dai fondi pensione, solo il 30% arriva a emittenti italiani, e di cui 24 su 26,1 miliardi di euro per i titoli di Stato italiani e solo il 2,5%, pari a 2,1 miliardi di euro, per quelli azionari od obbligazionari delle imprese italiane. Si tratta quindi di un finanziamento di circa 50 miliardi di euro che le forme pensionistiche complementari 'regalano' agli Stati e alle imprese estere, con le risorse del risparmio previdenziale dei lavoratori italiani.