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  • Il logo del Consiglio nazionale degli attuari

30/06/2017 GLI ATTUARI: LE NUOVE REGOLE RC AUTO NON FARANNO SCENDERE LE TARIFFE

I costi per gli assicurati non sono destinati a scendere e alcune categorie di automobilisti rischiano di essere ingiustamente penalizzate: è l’allarme, lanciato dagli attuari (nella foto Giampaolo Crenca, presidente del Consiglio nazionale degli attuari), sugli effetti che il varo del Ddl concorrenza potrebbe determinare per le tariffe rc auto. Il provvedimento ha ottenuto ieri il via libera della Camera e dovrà tornare al Senato in quarta lettura. Secondo gli attuari, alcune norme possono seriamente compromettere il rigoroso procedimento scientifico che porta alla determinazione delle tariffe.

Come accade per il prezzo di qualsiasi bene o servizio, anche quello delle polizze rc auto dovrebbe infatti essere calcolato a partire dai costi sottostanti, nell’ambito del rispetto delle regole stabilite dal libero mercato. “Il Ddl Concorrenza prevede invece norme destinate a modificare aprioristicamente i prezzi delle polizze”, sottolinea un comunicato stampa del Consiglio nazionale e dell’Ordine degli attuari, “il cui effettivo impatto sulla riduzione dei costi (che nella rc auto sono costituiti essenzialmente dai risarcimenti a chi subisce danni da incidenti stradali) non è stato oggetto di alcuna valutazione. Nel contempo, il Disegno di legge  introduce ulteriori voci di costo (per esempio quelli per la gestione delle scatole nere e per l’ispezione dei veicoli) senza prevederne un’adeguata copertura”.

Dagli emendamenti tesi a favorire, secondo varie modalità, gli assicurati residenti nelle zone dove la sinistrosità è più elevata, e più in generale la mobilità degli assicurati tra le imprese, non c’è ragionevolmente da attendersi nessuna riduzione dei costi. “I limiti imposti dal Ddl alla libera determinazione delle tariffe”, sostengono gli attuari, “si pensi appunto alla residenza dell’assicurato e alla sua storia contrattuale, che oggi sono tra i fattori tariffari più rilevanti), non potranno comportare, in assenza di una riduzione dei costi, alcuna diminuzione del premio medio. Anzi, il divieto di valorizzare correttamente questi fattori di rischio, che oggi consentono un’adeguata differenziazione dei prezzi, tecnicamente del tutto giustificata perché basata su inequivocabili evidenze statistiche, comporterà invece soltanto un livellamento delle tariffe, con ingiustificati aggravi per gli assicurati che per meriti soggettivi (non aver causato sinistri) e/o oggettivi (residenza in zone a bassa sinistrosità) oggi a pieno diritto stanno pagando i premi più bassi.
La “tecnica” del calcolo tariffario non è un’alchimia finalizzata a promuovere improprie discriminazioni fra assicurati”, sottolinea il comunicato, “ma un procedimento scientifico rigoroso condotto da professionisti specializzati - gli attuari - la cui funzione è definita dalle normative europee: proprio per tale motivo rappresenta una garanzia di correttezza ed equità erga omnes nel rispetto delle regole dettate dal mercato. 

www.ordineattuari.it