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  • Cordier e Cereda

19/09/2019 G-EVOLUTION, GROUPAMA SNOCCIOLA I PRIMI DATI

Maggiore corrispondenza fra i sinistri denunciati dagli assicurati e quelli rilevati dalle scatole nere, meno costi di assistenza e miglioramento della lotta antifrode. Sono alcuni dei risultati raggiunti da Groupama Italia dopo la fondazione di G-Evolution, società di servizi telematici controllata al 100% dalla compagnia e annunciati oggi nel corso di una conferenza che si è tenuta agli Ibm studios di Milano. Una location non casuale, dato che, in questi due anni, G-Evolution ha lavorato con Ibm services e con Ibm cloud & cognitive per la costruzione della sua piattaforma, e che oggi ha annunciato un ampliamento della collaborazione con la Big Blue per lo sviluppo delle soluzioni digitali relative all’intelligenza artificiale, per ora nel comparto auto. Una partnership nata in Italia, e che potrà, un domani, essere replicata anche in altri paesi e mercati.

 

Obiettivi e primi risultati. All'avvio di G-Evolution, la piattaforma si era data l'obiettivo di integrare e strutturare molti di dati provenienti da provenienze diverse – dai core assicurativi (polizze, sinistri e via dicendo) a quelli ancillari (traffico, meteo eccetera). Tutto questo sviluppando anche modelli basati su intelligenza artificiale, da utilizzare per studiare la storia degli incidenti, calcolare i rischi, intuire una sospetta frode o delineare gli stili di guida.

I primi risultati di questa attività evidenziano che la corrispondenza fra i sinistri riportati dagli assicurati Groupama e gli eventi telematici rilevati dalle blackbox è cresciuta del 120%, i costi di assistenza sono diminuiti del 50% e quelli del customer care si sono ridotti del 45%. Inoltre, la telematica applicata all'antifrode ha permesso di segnalare il 15% in più di sospette truffe; su queste è enerso un incremento del 50% del tasso di contrasto per evidenti difformità.

Con il rafforzamento della partnership con Ibm – che prevede anche uno sviluppo ulteriore della piattaforma, con un maggior utilizzo di internet delle cose e intelligenza artificiale - la controllata di Groupama punta a tenere sotto controllo gli stili di guida più rischiosi (con l'obiettivo di ridurre velocità e frenate pericolose e – in ultima istanza – la frequenza dei sinistri) e a utilizzare l'intelligenza artificiale per capire quando le collisioni sono reali (con lo scopo di ottenere un decremento delle richieste di risarcimento).

 

Democratizzare i dati. Tutto, insomma, ruota intorno ai dati: di lì è poi possibile allargare la conoscenza degli assicurati e dei loro comportamenti, ma anche fare maggiore chiarezza sui sinistri. Sicuramente, per raggiungere questi risultati, occorre la fredda telematica, ma anche un atteggiamento diverso da parte di tutti. A cominciare, naturalmente, dalle assicurazioni. "In realtà abbiamo una legacy, che è soprattutto mentale", ha osservato, durante il convegno, Pierre Cordier, amministratore delegato di Groupama Italia. "Una delle grandi sfide è la "democratizzazione del dato", lo sforzo di renderlo fruibile, renderlo aperto all'ambiente – in questo salto in avanti si trova già la capacità di utilizzare il servizio al meglio".

Un balzo tecnologico, un cambiamento di modello che però, ricorda Cordier, non esclude la permanenza dei rapporti umani. Anzi. "Credo nel modello fisico", afferma, "mi piace rapportarmi con le le persone, preferisco il contatto all'interazione con il telefonino. Non fosse così, farei un altro mestiere".

Il modello umano non può che rimanere protagonista anche in epoca di intelligenza artificiale. Ma anche qui c'è una regola ferrea da rispettare. "Abbiamo un compito: quello di contribuire all'empowerment del cliente nel capire il suo rischio. Se non lo sapremo fare, scompariremo".

 

Cliente al centro, ma non solo. Il discorso del cliente al centro, in un era di rivoluzione copernicana del settore (e non solo di quello) dovrà giocoforza essere messo in pratica. Lo ha ricordato, nel corso del convegno, Sergio Mattiuz, responsabile servizi e sistemi informativi di Ania e amministratore delegato di Ania Safe, società controllata dalla Confindustria assicuratva che si occupa di formazione, servizi ed editoria.

"Il punto di partenza sarà il consumatore", ha esordito Mattiuz, "che si informa sempre di piu. E' vero: attualmente continua a comprare sul canale fisico. Ma nello stesso tempo utilizza piattaforme consumer, e queste condizionano anche le scelte per comprare servizi assicurativi".

Siamo dunque vicini a un punto di svolta. Anzi, il cambiamento è già iniziato, dato che "la qualità di prodotti e servizi è sempre più importante". E allora? Come può reagire il mondo della polizza? "Bisogna prima di tutto intervenire sulla comunicazione e sul linguaggio, come prevede anche la Idd".

Il consumatore al centro è solo il primo punto di una lista di trend evidenziati da Mattiuz: gli altri punti riguardano il cambiamento di pelle dell'assicurazione, che da partner finanziario diventa fornitore di servizi di prevenzione e di assistenza; il passaggio da un modello incentrato sulla proprietà a un altro dove si preferisce la fruizione dei beni (la sharing economy); la sovrapposizione e competizione tra settori diversi, che una volta rimanevano ognuno nei propri ambiti; i rischi emergenti. A partire dai cambiamenti climatici e dal cyber risk, che già stanno preparando un ruolo da grandi protagomnisti nel futuro del settore.

Enrico Levaggi

 

Nella foto, da sinistra a destra, Pierre Cordier, amministratore delegato di Groupama Italia, e Enrico Cereda, presidente e amministratore delegato di Ibm Italia

 

http://www.gevolution.it

http://www.groupama.it