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  • Marco Sesana

11/04/2018 IL WELFARE AZIENDALE CONTINUA A CRESCERE

Le imprese sono più sensibili al welfare aziendale. E i dipendenti sono soddisfatti e produttivi. Ad affermarlo è Welfare Index Pmi 2018, indagine realizzata da Generali Italia in collaborazione con alcune associazioni di categoria (Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni) e presentata oggi al Salone delle Fontane all’Eur (Roma). La ricerca si è data il compito di definire il livello di welfare in 4.014 Pmi italiane (circa il doppio rispetto al 2016). effettuando in un triennio circa 10mila interviste.

Dopo aver identificato 12 aree di welfare (previdenza e sanità integrativa, sostegno economico, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione vita-lavoro, formazione, sostegno all’istruzione di figli e familiari, cultura e tempo libero, sostegno ai soggetti deboli, sicurezza e prevenzione, welfare allargato al territorio e alle comunità), il rapporto ha evidenziato che le Pmi "molto attive" (quelle che hanno aderito almeno alla metà di queste attività) sono addirittura raddoppiate in tre anni: da 7,2% a 14,3%. Non solo: sale dal 25,5% al 41% la percentuale delle aziende impegnate in almeno quattro aree.

Quali sono i principali obiettivi di questa strategia? Secondo il 42,1% delle imprese coinvolte, la soddisfazione dei dipendenti e il clima aziendale. Una scelta, questa, che non è un puro esercizio di filantropia, o di sensibilità nei confronti di chi lavora. O almeno non solo. Il 63,5% delle imprese "molto attive", infatti, sostiene che il welfare aziendale ha incrementato la produttività. Proprio per questo, le società pensano a soluzioni per rendere più efficace il presidio di questa strategia, anche mediante una crescita dell'informazione e alleanze tra aziende.

E, per i prossimi tre-cinque anni, il 52,7% dei piccoli e medi imprenditori interpellati punta a incrementare il welfare aziendale, soprattutto in salute e assistenza; conciliazione vita e lavoro; giovani, formazione e sostegno alla mobilità sociale. Mentre la priorità assoluta per lo sviluppo del welfare aziendale è la formazione ai dipendenti, anche quella non direttamente connessa ai ruoli professionali ricoperti: attualmente, le Pmi coinvolte in questa area hanno già raggiunto la percentuale del 38%

“Il welfare fa crescere le imprese e fa bene al paese", ha affermato, a questo proposito, Marco Sesana (nella foto), country manager e amministratore delegato di Generali Italia. "Il benessere dei dipendenti e l’aumento della produttività sono i risultati che l’imprenditore oggi dichiara con il suo impegno nel welfare aziendale".

Enrico Levaggi

https://www.generali.it/generaliit/home.do