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  • Elsa Fornero

27/11/2017 FORNERO: "QUANDO LA FRANCIA MI CHIESE DI RIFORMARE LE PENSIONI"

“Si dice che l'Italia sia il luogo in cui i lavoratori vanno in pensione con l'età più alta. Ma questa è una fandonia: oggi, nel nostro Paese, l'età media di pensionamento è di 62 anni e sette mesi”. Lo ha dichiarato Elsa Fornero, ospite dell'82esima assemblea Anagina in corso al Teatro Massimo di Palermo, intervistata dalla giornalista Maria Latella. L'ex ministro del governo Monti ha difeso la riforma passata alla storia come una delle più discusse della storia repubblicana. E, anzi, ha rivelato che oltre confine è piaciuta, e anche molto. “Ero stata contattata da Jean Pisani-Ferry (economista francese, nonché commissario generale per la strategia e la prospettiva del governo di Manuel Valls, ndr) per elaborare una riforma delle pensioni anche per la Francia. Ma Emmanuel Macron ha poi privilegiato la nuova legge sul mercato del lavoro, affermando che il tema-previdenza sarebbe stato affrontato in seguito. E la riforma delle pensioni, in Francia, non è ancora partita”.

Insomma, la colonna sonora dell'intervento sembra essere Je ne regret rien, il classicissimo di Edith Piaf. Con alcune variazioni, e cioè qualche bordata al mondo politico e sindacale. “Quando ero ministro, i lavoratori della legna di Torino mi avevano chiesto un incontro, e io ho risposto affermativamente. E' stato un confronto vero, forte. Ma non tutti lo volevano: la Camusso mi disse che era compito dei sindacati, non dei ministri, parlare con i lavoratori. E neppure i partiti erano favorevoli a questo incontro”.

Che cosa si aspetta l'ex ministro dal nuovo governo? “Che non dica bugie. Oggi, le dicono gran parte delle forze politiche - con l'eccezione dei radicali. C'è una mancanza di volontà da parte di tutti di raccontare le riforme, se non in chiave di austerità imposta dalla cancelliera Merkel. Invece, sono un investimento sociale, un cambiamento che si effettua per poi migliorare”. Per chiarire il concetto, la Fornero cita l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder: “ha introdotto riforme del lavoro che reputo corrette, senza che la sua prima preoccupazione fosse il suo futuro politico. Bene: oggi l'ex cancelliere ha chiuso la sua carriera. E la Merkel riconosce i meriti del suo predecessore, ammette di aver goduto dei benefici di una riforma approvata dal governo precedente. Vi immaginate una situazione simile in Italia?”.

Enrico Levaggi

http://www.anagina.it