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  • Maria Bianca Farina

27/03/2019 CRESCONO I PREMI DELLE ASSICURAZIONI ITALIANE

Il settore assicurativo ha chiuso il 2018 in crescita. E' quanto emerge dai primi dati presentati dall'Ania (ancora provvisori) sui premi lordi contabilizzati lo scorso esercizio per il portafoglio diretto vita e danni. Come di prammatica, le compagnie esaminate sono quelle con sede legale in Italia, in altri paesi (Ue o non) con rappresentanza stabilita entro i nostri confini e in regime di libera prestazione di servizi.

E' stata la stessa Maria Bianca Farina (nella foto), presidente dell'Ania, a rimarcare l'incremento: “nel 2018", ha affermato, "la raccolta premi delle imprese assicurative italiane ha superato i 135 miliardi di euro, segnando un incremento del 3,2% rispetto all’anno precedente. A questo risultato positivo ha contribuito sia il comparto delle polizze vita che quello delle polizze danni”.

I numeri della crescita. L'incremento non è, però, stato generalizzato su tutti e tre i gruppi esaminati. Le compagnie italiane (o con un ufficio di rappresentanza entro i nostri confini) hanno raccolto oltre 135 miliardi di euro (+3,2%), e hanno visto potenziarsi sia il vita (+3,5%), sia i danni (+2,3%). Sale (lievemente) anche l'incidenza dei premi sul Pil, al 7,7%. Diversa la situazione delle compagnie in regime di stabilimento: per queste assicurazioni, i premi contabilizzati sono calati del 4,6%. La responsabilità è del vita, che diminuisce del 13,6%: la crescita dei danni (+4,4%) non riesce a compensare questa flessione. In ogni caso, questi dati non hanno influito più di tanto sui numeri generali, dato che queste compagnie, con un valore premi di 8,4 miliardi, incidono per il 5,5% circa della raccolta premi totale (6,5% se "si fossero ricevuti i premi da parte di tutte le rappresentanze europee", afferma l'Ania). Infine, le compagnie che operano in Lps: in questo caso, il calo è molto forte (-30%, a 9 miliardi), con un'incidenza che è scesa sotto il 6%.

Il vita. Passiamo ora a esaminare, uno per uno, i due comparti. Partendo dal vita, che per le compagnie italiane e alle rappresentanze di imprese extra europee è tornato sopra i 100 miliardi (per la precisione, appena oltre i 102); come detto, la ripresa è pari al 3,5% e segna un'inversione di tendenza dopo i cali del 2017 (-3,6%) e, soprattutto, del 2016 (-11%). L'incremento è trainato dai premi nel ramo I (+5,4%), circa il 65% del totale raccolta vita; sono aumentati anche i comparti malattia (+22,2%), capitalizzazione (+49,3%) e fondi pensione (+7,8%). Giù invece le linked, che sfiorano i 30 miliardi ma calano del 4,5% – probabilmente per l'andamento deludente dei mercati azionari. A due cifre, infine, la crescita dei multiramo (+12,1%, a 31,3 miliardi), che ormai rappresentano un terzo dei premi raccolti. La raccolta vita totale ha inciso per il 5,8% sul Pil (era 5,7% nel 2017).

Nel caso delle compagnie in regime di stabilimento, come abbiamo visto, il vita ha sperimentato un calo a due cifre. Colpa del ramo III, calato del 27,6%, mentre il I è cresciuto del +35,1%. Le linked hanno frenato anche le Lps: -30% per un volume di circa 9 miliardi.

I danni. Se il vita ha invertito un trend in calo, i danni hanno confermato la crescita: le imprese italiane ed extra-europee hanno raggiunto la crescita del 2,3% con un totale di 33,1 miliardi. La crescita è stata lieve nell'auto (+1,1%, di cui +0,1% Rca e 5,9% Cvt) e più ampia negli altri danni (+3,5%), che hanno tratto beneficio dalla ripresa economica. Superiore alla media l'aumento dei rami credito (+7,5%), malattia (+7,4%), assistenza (+6,3%), tutela legale (+5,1%), altri danni ai beni (+5%) e cauzione (+3,8%); sotto la media Rc generale (+3,3%), incendio e altri elementi naturali (+2,8%) perdite pecuniarie (+1,6%) e infortuni (+0,3%); in calo i trasporti (-4,6%). In linea con il 2017 l'incidenza sul pil, che si è attestata sull’1,9%.

Le rappresentanze di compagnie con sede legale nei paesi europei hanno invece raccolto 4,6 miliardi (+4,4%); ottima la crescita dell'auto (+8,5%, di cui +9,8% per la Rca e +5% per il Cvt) e positivi anche gli altri danni (+3,5%). In particolare, il ramo Rc generale, quasi un terzo del totale, è salito del 2%, gli infortuni del 4,6% e il ramo credito – la cui raccolta è effettuata quasi per intero da rappresentanze di imprese Ue – del 6,1%. In crescita (+1,6%) anche il ramo trasporti, il cui risultato non è stato però sufficiente a frenare il calo generale del comparto.

Alberto Mazza

http://www.ania.it